La trombosi del viaggiatore è conosciuta dalla maggior parte della gente come effetto secondario non proprio piacevole dei viaggi in aereo. Tuttavia, Il flusso di sangue può accumularsi nelle gambe anche durante lunghi viaggi in automobile.
Già dopo 20 minuti che si sta seduti, il metabolismo cambia, e la lista degli altri effetti negativi è lunga: stare seduti a lungo affatica i muscoli, aumenta la sensazione di stanchezza, diminuisce la concentrazione, rallenta la circolazione, nuoce agli organi della respirazione e della digestione, provoca disturbi nella circolazione delle gambe e porta spesso a un irrigidimento della muscolatura del collo e della schiena.
Durante viaggi in automobile prolungati, stare seduti per ore nella stessa posizione può impedire una circolazione adeguata del sangue nelle gambe e, in casi gravi, portare addirittura a delle trombosi mortali. La probabilità di avere una trombosi è particolarmente elevata per le persone che hanno già avuto una trombosi delle vene, in caso di persone obese, in caso di un’elevata coagulazione del sangue ereditata geneticamente o quando si hanno gessi o stecche alle gambe.
Particolarmente efficaci contro le trombosi si sono rivelate le calze a compressione che arrivano sotto alle ginocchia. Esse esercitano una leggera pressione fino alla parte inferiore delle cosce, la quale aiuta il flusso sanguigno ad arrivare al cuore. Inoltre, le calze a compressione aiutano pure contro la ritenzione dei liquidi nei tessuti.
Aiuta inoltre muoversi, poiché è la mancanza di movimento a causare una trombosi. In caso di viaggi in automobile può aiutare massaggiare regolarmente e con forza i polpacci. Il massaggio andrebbe sempre fatto partendo dalle caviglie verso le ginocchia, svuotando così le vene in direzione del cuore. È inoltre importare allungare le gambe il più spesso possibile.
In caso di lunghi viaggi in automobile in colonna, fare abbastanza pause e sedersi in una posizione corretta aiuta a sopportare meglio il viaggio. Per evitare di impedire la circolazione del sangue nelle gambe, le cavità del ginocchio dovrebbero trovarsi a una distanza di due o tre dita da dove finisce la superficie dove ci si siede. In caso di viaggi di più ore, pure la colonna vertebrale viene sollecitata per via delle continue vibrazioni. È quindi importante ricordarsi di concedersi delle pause.
Il Prof. Dr. med. Aristomenis Exadaktylos, primario e direttore dell’Universitäres Notfallzentrum Inselspital (Universitätsspital di Berna), sul tema della trombosi.
La probabilità di contrarre una trombosi venosa durante lunghi viaggi è elevata per le persone che hanno già avuto una trombosi venosa, se sono già avvenute delle trombosi di questo genere presso consanguinei o per le persone che soffrono di disturbi del sangue, del cuore, di cancro o di forte obesità. È a rischio pure chi ha avuto un’operazione poco prima del viaggio. Anche un eccessivo consumo di alcol il giorno prima del viaggio, troppa caffeina o troppi pochi liquidi possono aumentare un rischio di contrarre una trombosi.
Ciò dipende da molti fattori, quindi non si può rispondere in maniera standard. Tuttavia, per viaggiatori in buono stato di salute e in caso di viaggi con durata inferiore a quattro ore, contrarre una trombosi venosa avviene solo molto raramente.
I congestionamenti che avvengono più spesso sono quelli alle vene inferiori, nei polpacci. Di solito, si sente un dolore di tipo tensivo e solo uno dei polpacci si gonfia e diventa pure più rigido dell’altro. Il dolore e la sensazione di pesantezza non vanno via né muovendosi, né massaggiando la parte dolente.
Quando avviene quanto descritto sopra o quando non si è sicuri bisognerebbe recarsi dal medico. Se si è staccato un grumo di sangue, esso può arrivare nei polmoni e ostruirli. In questo caso si hanno dolori al petto e insufficienze respiratorie: un caso di assoluta emergenza.
In caso di trombosi venose che riguardano per esempio solo la parte della gamba sottostante la coscia, vengono prescritti farmaci anticoagulanti. In caso di trombosi venose che si estendono in tutta la gamba o che arrivano all’inguine o nella zona addominale può essere addirittura necessario operare.
Durante il sonno ci muoviamo ben più di quanto pensiamo. Contrarre una trombosi durante il sonno è quindi improbabile.
Non utilizzate queste informazioni come base assoluta per le decisioni sulla salute. In caso di problemi alla salute consultate il vostro medico o farmacista. Navigare su internet non sostituisce la consultazione medica.
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Questo articolo è stato realizzato con la collaborazione del Prof. Dr. med. Aristomenis Exadaktylos, primario e direttore dell’Universitäres Notfallzentrum Inselspital (Universitätsspital di Berna).