Dopo la chiusura intempestiva in marzo, che ha provocato ai comprensori sciistici perdite per oltre 300 milioni di franchi, seguita poi da un’estate stentata, gli impianti di risalita puntano sulla stagione invernale per rifarsi. Economicamente, saranno mesi decisivi: talune destinazioni producono in questo periodo tra il 75 e il 90 percento del loro fatturato annuale. Ecco perché Funivie svizzere lanciano, in collaborazione con una cinquantina di impianti di risalita, grandi stazioni turistiche per gli sport invernali, Swiss Snowsports e la compagnia aerea Swiss, la campagna «Tutti in pista!». Il messaggio alla popolazione: la stagione sciistica decollerà secondo calendario, nonostante la pandemia. I promotori sottolineano che i clienti potranno cancellare senza spese le settimane prenotate qualora dovessero scoppiare dei focolai locali di coronavirus e non correranno quindi rischi finanziari. Inoltre la sicurezza degli ospiti sarà garantita dalla messa in atto di efficaci concetti di protezione. La mascherina sarà obbligatoria in tutte le telecabine. Divertimento sulla neve sì, ma senza après-ski pieni e festaioli.
Il consigliere federale patrocinatore della campagna Guy Parmelin e capo del DEFR conferma che le località sciistiche sono pronte a ripartire. E rilancia l’appello dell’estate scorsa: «Cari concittadini, restate in Svizzera per le vacanze!». Allora, molti confederati lo avevano ascoltato e trascorso le ferie in montagna o in un campeggio del TCS.
Testo: Aline Beaud
Foto: tousenpiste.ski / TCS
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