Il carsharing è indubbiamente una buona cosa e può rivelarsi un’adeguata alternativa ad un’auto di proprietà; inoltre si possono risparmiare soldi. Vanno tuttavia evitate alcune insidie, per non ritrovarsi poi purtroppo con qualche cattiva sorpresa.
Innanzitutto è opportuno leggere scrupolosamente il contenuto del contratto. Leggere però spesso non basta, bisogna anche capire le condizioni stampate a caratteri minuscoli ed in caso di dubbi, informarsi in modo esaustivo.
Il punto centrale del carsharing è conoscere la propria copertura assicurativa. Mobility, il più grande offerente di carsharing in Svizzera, assicura il cliente in caso di danni tramite responsabilità civile, casco e assicurazione infortuni occupanti.
La franchigia per sinistro ammonta tuttavia a CHF 2'500.- – cui si aggiungono supplementi per giovani oppure neoconducenti. Un danno minimo riportato dal veicolo, che normalmente un automobilista privato neppure farebbe riparare, può facilmente costare alcune centinaia di franchi e viene messo a carico del conducente.
In ogni caso, esiste la possibilità, dietro il versamento di CHF 150.- all’anno, di ridurre la franchigia a CHF 300.- al massimo. I viaggiatori sporadici possono anche pagare questo supplemento di volta in volta al costo di CHF 20.- a viaggio. Tuttavia occorre prestare attenzione al fatto che questa riduzione annuale della franchigia non vale per l’intera economia domestica, ma per un singolo utente. Se in un’economia domestica vi sono quattro persone che guidano, occorre sborsare 600 franchi tondi. E attenzione: alla scadenza la riduzione della franchigia «si rinnova automaticamente per un altro anno».
Chi desidera quindi rinunciare al pagamento, deve disdire per iscritto la riduzione della franchigia entro la sua scadenza. Nel complesso, è comunque consigliabile sottoscrivere questa copertura supplementare, perché un incidente è subito fatto.
Sovente i danni al veicolo non emergono subito. Per non doversi sobbarcare quelli di un altro conducente, vale la pena fotografare il veicolo prima e dopo l’uso. Così possono essere documentati i danni e il cliente può dimostrare di non averli causati lui stesso. Il carsharing è sovente utilizzato quale mezzo di trasporto locale o regionale, tuttavia di norma sono ammessi anche viaggi all’estero entro i confini europei. In caso di viaggio all’estero, il TCS consiglia di sottoscrivere il libretto ETI.
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