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Libretto manutenzione elettronico

Diverse marche automobilistiche hanno già adottato una versione elettronica. Una formula innovativa che presenta però anche qualche zona d’ombra.

Da lustri ormai, il vano portaoggetti di ogni automobile ospita l’immancabile libretto o manuale di uso e manutenzione. Questo prezioso documento specifica le varie operazioni di manutenzione da effettuare durante la vita del veicolo. Offre dunque anche un resoconto effettivo dei servizi, che sono certificati dal timbro apposto dal garagista. Il libretto fa poi stato nei casi di domanda di garanzia. Senza dimenticare che è indispensabile al momento di trattare la rivendita dell’auto, in quanto ne mostra nero su bianco il passato. Sulla scia della rivoluzione digitale, sempre più costruttori ed importatori rinunciano al tradizionale libretto stampato a favore di una versione digitale. Un’opzione privilegiata attualmente da oltre una decina di marche.

Libretto online

Di fatto, il libretto di manutenzione digitale non è altro che una banca dati centralizzata che contiene lo storico dei servizi effettuati sul veicolo e che può essere consultato in ogni momento. Pioniera in materia, Mazda ha sostituito dal 2005 il libretto stampato con un documento digitale sulla monovolume Mazda 5, prima di convertire tutta la gamma a metà 2006. In origine quest’idea, nata negli Stati Uniti negli anni ’80, aveva l’obiettivo di centralizzare i dati delle vetture per scongiurare eventuali manipolazioni dei chilometri percorsi sulle auto d’occasione. Da allora, diverse marche hanno scelto questa strada, per singoli modelli oppure per l’intera gamma.

Nella pratica, il cliente riceve un foglio giustificativo con la fattura, una volta effettuato il servizio. I dati possono spesso essere con sultati su internet attraverso un login o un’app per smartphone. Nel caso di Mazda, ad esempio, un’applicazione gratuita offre accesso allo storico dei servizi di manutenzione e ai dati del veicolo. Vi si trovano i diversi lavori di manutenzione prescritti ma anche le operazioni di richiamo oppure le riparazioni a seguito di incidenti. Contrariamente ad altre marche, Mazda fornisce tuttavia in aggiunta un libretto tagliandi. Il cliente ha altresì la possibilità di richiedere in ogni momento una copia di tutti i lavori registrati sul libretto elettronico.

Vantaggi innegabili

Dopo il servizio, un verbale viene inviato via internet alla banca dati centralizzata. Lo stato dei lavori di manutenzione effettuati o da svolgere può essere costantemente visualizzato dalle officine autorizzate. Queste informazioni dettagliate permettono ad esempio al garagista di sapere quali pezzi usurati sono stati sostituiti. Per l’automobilista, il libretto di manutenzione digitale offre la sicurezza di poter dimostrare i lavori di manutenzione effettuati sulla propria auto. Essendo i dati salvati e protetti, non si corre più il rischio che invece c’era in caso di perdita i di irrimediabile del documento cartaceo, un vantaggio in caso di rivendita del veicolo o acquisto di un’occasione. Inoltre, le manomissioni del contachilometri sono facilmente verificabili attraverso il controllo dei chilometraggi iscritti in occasione dei vari servizi di manutenzione.

Accessibilità

Questa nuova pratica, apparentemente seducente, implica comunque qualche rischio. Cosa succede se un’auto viene rivenduta al concessionario di un’altra marca? I potenziali clienti potranno avere accesso ai dati? Bisogna sapere che l’accesso a tali informazioni via internet è soggetto a pagamento e le condizioni variano da una marca all’altra. I costi d’abbonamento per un garage vanno da qualche franco all’ora a più di 2000 franchi annui. Inutile dire che al termine della catena, sarà il cliente finale a dover sopportare questi costi di accesso ai dati online. È peraltro ipotizzabile che vengano integrati nella tariffa oraria della manodopera. Va sottolineato che comunque per ora non esiste uno standard che definisca i contenuti delle banche dati e dei libretti di manutenzione digitali. Ogni marca segue la sua strada.

Secondo il TCS, è importante che i libretti di manutenzione digitali non intralcino la libertà del commercio. Secondo la prassi attuale, i garagisti indipendenti possono registrare i loro dati nel libretto senza costi aggiuntivi. Sarebbe d’altro canto auspicabile che il cliente possa scegliere se desidera avere un libretto d’uso e manutenzione stampato o digitale.

Il TCS consiglia

  • In assenza di un documento stampato o di un’iscrizione nel libretto di manutenzione tradizionale, richiedere sempre al garagista un giustificativo dell’avvenuta registrazione dei servizi nella banca dati digitale.
  • Sulla fattura, il garagista deve indicare i lavori eseguiti ed i pezzi sostituiti in modo chiaro e comprensibile.
  • Il cliente deve poter scegliere liberamente la propria officina.
  • È consigliato conservare tutti i documenti emessi dal garage.
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