Di sicuro ogni giorno ci si può arrabbiare per le masse che affollano i treni, le colonne interminabili di auto e per il fatto che si è obbligati a fare la spola tra la propria casa e il posto di lavoro. Una situazione che può certamente stressare e mettere di cattivo umore ancora prima di posare piede in ufficio per iniziare la giornata lavorativa, con conseguenze negative sul rendimento sia personale che professionale. Per evitare questa catena di effetti negativi è necessario cambiare attitudine e cercare di sfruttare il tempo della trasferta casa-lavoro in modo più proficuo e intelligente.
Ad esempio con esercizi di consapevolezza. Si tratta di un concetto un po’ abusato negli ultimi anni, tuttavia numerosi studi confermano che la consapevolezza aiuta ad affrontare meglio lo stress e aumenta la capacità di concentrazione. Negli Stati Uniti si è diffuso il concetto di «mindful commuting», traducibile con «pendolarismo consapevole». Da tempo esistono applicazioni di meditazione e offerte di videoguide in internet, che rifocillano il mercato in crescita.
È comunque possibile fare degli esercizi senza particolari mezzi. «Consapevolezza significa essere presenti, rendersi conto di ciò che accade dentro di sé e attorno a sé, per evitare di perdersi in pensieri, storie e film mentali», spiega Béatrice Heller del Centro per la Consapevolezza di Zurigo. Poi diventa chiaro che la realtà e il pensiero sono due cose diverse. La consapevolezza del proprio corpo e del proprio respiro aiuta a liberarci dai film mentali e a riposizionarci nel presente. Ascoltare con attenzione è anche molto importante.
L’esperta zurighese propone ad esempio di provare, quando si è in treno, a fare attenzione ai rumori e ai suoni, al loro volume e al loro ritmo. «Ascoltare l’ambiente circostante come se si fosse un’antenna ricevente, senza far alcuna valutazione, apre ed espande lo spirito», continua Heller. Le valutazioni per contro, soprattutto se sono critiche o negative, causano sensazioni spiacevoli e alla fine agitano interiormente. Non appena i pensieri risalgono alla superficie e si dirigono verso cose, persone o problemi, si deve ritornare a sintonizzarsi sui rumori del treno.
«Chi si esercita a dirigere in modo consapevole la propria attenzione, col tempo diventa più calmo e meno volubile. In questo modo diminuisce la costante agitazione interiore», riassume così Béatrice Heller le conseguenze positive di lungo termine.
L’esercizio di consapevolezza fai-da-te può dunque servire come profilassi contro il nervosismo mattiniero e serale e rende utile il tempo, che prima si pensava irrimediabilmente perso, anche per essere più efficaci sul posto di lavoro. Madre e direttrice, partner e collaboratrice – tutti ricoprono diversi ruoli nella vita. E in genere nella vita privata ci si comporta diversamente rispetto alla vita professionale, dove sono richieste qualità come obiettività, ambizione e affermazione di sé.
Gli psicologi hanno rilevato che si sente facilmente sotto pressione colui che non riesce a fare il cambio tra questi due ruoli. Per questo motivo si consiglia di usare il percorso casa-lavoro per prepararsi al cambio di ruolo: lasciarsi alle spalle il pensiero di casa per pianificare l’impegno sul posto di lavoro. Un’indagine della New Yorker Columbia Business School ha rivelato che i pendolari che lo fanno, arrivano meno stressati sul posto di lavoro rispetto a chi lascia scorrere i pensieri in modo incontrollato.
Un altro studio proveniente dagli Stati Uniti dimostra che si può utilizzare il percorso casa-lavoro per la carriera professionale. Francesca Gino, professoressa in economia aziendale alla Harvard Business School, ha svolto un esperimento con dei neo diplomati che hanno fatto uno stage di 16 giorni nel settore delle tecnologie informatiche. Il gruppo che quotidianamente dopo il lavoro ripassava per un quarto d’ora la giornata appena trascorsa, ha fornito dei risultati del 22% migliori dei colleghi che invece non ripensavano più all’attività svolta.
Se si pensa che la trasferta dei pendolari in Svizzera dura in media 30 minuti, che sommati in un anno fanno circa 230 ore, sarebbe peccato sprecare questo abbondante tempo cercando di risolvere Sudoku o scattando foto da postare su Instagram. È invece più sensato usare i minuti e le ore a disposizione per finalmente organizzare il viaggio attorno al mondo da tempo agognato, realizzare il blog di escursioni con l’amico oppure progettare la ristrutturazione da tempo necessaria del rustico dei nonni: cose che a casa ci sembra di non avere mai il tempo per farle. Anche chi viaggia in auto, può organizzare i pensieri in modo mirato e dettare su smartphone il risultato di queste riflessioni.
E chi vuol fare progressi, perlomeno un paio di giorni feriali a settimana, usa i minuti e le ore durante la trasferta per colmare lacune di sapere, ad esempio ascoltando audiolibri o lezioni di lingua, che richiedono un ascolto ripetuto e dunque il viaggio quotidiano è l’ideale per allenarsi con regolarità. Allo stesso tempo, le cuffiette ti aiutano a evitare fastidiosi compagni di viaggio o a non sentire fonti di rumore molesto. È la singola persona a decidere se il pendolarismo è un male obbligatorio o un’occasione da sfruttare.
Testo: Juliane Lutz
FAR IL PENDOLARE: TRE CONSIGLI
Gli esercizi di consapevolezza possono ridurre lo stress quotidiano della trasferta casa-lavoro. Chi arriva al lavoro o a casa rilassato, lavora meglio ed è un compagno più piacevole.
La trasferta al lavoro può essere sfruttata in modo semplice per la carriera, basta prepararsi al ruolo che si ricopre al lavoro e sulla via del rientro passare in rassegna la giornata appena trascorsa. Tutto ciò avrà un effetto positivo sul rendimento sia personale che professionale.
Il tempo di viaggio è una riserva che sarebbe peccato sprecare per banalità: meglio usare i minuti a disposizione per progetti privati o imparare una lingua.
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