Tessera di socio
TCS Mastercard
Fattura

14.09.2022

Un pezzetto d’Italia meno conosciuto

Sono in tanti a percorrere la Valle d’Aosta, ma in pochi a visitarla.
14 settembre 2022

Tuttavia la regione autonoma offre molto a distanze ravvicinate: una natura magnifica, numerosi siti storici e specialità culinarie uniche nel loro genere. Quindi, assaporatevi questa meta di viaggio.

Un pony alza la testa brevemente per dare un’occhiata, mentre gli altri due continuano a pascolare imperturbati. Gli animali non sono minimamente interessati a noi escursionisti. Siamo tra Vetan e La Salle, una delle 23 tappe del Cammino Balteo. Inaugurato nel 2020, l’itinerario ad anello si snoda a quote medio-basse attraverso quasi tutta la Valle d’Aosta, la regione meno popolata e più piccola d’Italia. Per la precisione occupa solamente l’1% della superficie del paese, confina con il Vallese a nord, la Francia a ovest e il Piemonte a sud e a est. Il cammino prende il nome dal ghiacciaio che ha formato il paesaggio circa 12 000 anni fa.

Bella natura

Valle d'Aosta
Il castello di Fénis. Il famoso maniero fortificato conta fra i castelli medievali meglio conservati d’Italia.

La guida escursionistica Roberto Giunta ci indica la cima della Grivola alta quasi 4000 metri superata dal Gran Paradiso, la vetta più elevata situata interamente in territorio italiano e che si trova nell’omonimo parco nazionale. Passiamo accanto a capanne di pietra, alberi modellati dal vento, imponenti piramidi di calcare e pascoli vuoti. Quando finirà l’estate spariranno anche gli escursionisti. Oggi, oltre a noi, non se ne vedono in giro. Roberto attira la nostra attenzione su cespugli di ginepro, farfalle viola e cardi argentati. Il tour termina in un villaggio che sembra deserto. Ma a giudicare dai vasi di fiori alcuni abitanti resistono ancora. «Non è facile vivere quassù, soprattutto in inverno», spiega Giunta. Molti agricoltori si mantengono con le sculture in legno. Ogni anno in gennaio Aosta ospita una fiera in cui si incontrano intagliatori e commercianti.

Formaggio e lardo bianco

Il Lard d’Arnad, maturato in tini di legno,
sorprende con lievi note dolci.

In un semplice ristorante soddisfiamo la nostra fame con la polenta – generosamente gratinata con burro e Fontina, presente in quasi tutti i menù. La Fontina può essere prodotta solo con latte intero crudo proveniente da mucche della Valle d’Aosta. Da non perdere poi la Toma di Gressoney piccante. Ogni anno vengono prodotte solo da 1000 a 1500 forme di quattro o cinque chili di questo formaggio semigrasso. Anche il Salignön, una sorta di ricotta, e il formaggio fresco Reblec sono una delizia. Per non parlare dei salumi, come il Lard d’Arnad, un lardo bianco dal gusto leggermente dolce che viene stagionato per tre mesi in contenitori di legno di castagno o di rovere.

Il Jambon de Bosses, condito con erbe di
montagna, è un must per i buongustai.

La tenera Motzetta essiccata all’aria o il Jambon de Bosses, un prosciutto crudo aromatizzato con erbe di montagna del villaggio di Saint-Rhémy-en-Bosses… la lista sarebbe lunga: in Valle d’Aosta le specialità non mancano, per cui è consigliabile, se non addirittura obbligatorio, fare escursioni o comunque attività fisica per smaltire almeno in parte la tanta bontà gustata.

Potete trovare la maggior parte delle prelibatezze in vendita nei numerosi negozi di alimentari di via Sant’Anselmo ad Aosta. Altrove in Italia domina la moda, mentre qui si è conquistati dai sapori locali. Il capoluogo della Valle d’Aosta è una vivace città di 34 000 abitanti. Il suo passato romano è evidente in molti siti archeologici. Non solo i Romani hanno lasciato tracce nella regione ora autonoma, ma anche le teste coronate. A partire dall’XI secolo, la Valle d’Aosta appartenne al dominio di Casa Savoia, che dal 1861 al 1946 fu sovrana d’Italia. Nel 1869, Vittorio Emanuele II acquistò il Castello di Sarre, situato su una collina vicino a Lalex. Risalente al 1710, fece trasformare i suoi interni in una magnifica residenza di caccia che impressiona ancora oggi i visitatori. Il suo successore Umberto I decorò una sala con corna di stambecco e di camoscio a iosa per testimoniare le sue abilità di tiratore. Oggi questa collezione di trofei sembra piuttosto macabra. Se amate la storia, questo è il luogo che fa per voi. La Valle d’Aosta era una tappa inevitabile del cammino attraverso le Alpi e dunque anche il posto ideale per riscuotere dei pedaggi. Per questo motivo è una delle regioni italiane più ricche di castelli. A partire dall’XI secolo sono state costruite la maggior parte delle fortezze tuttora esistenti. Da non perdere il castello di Fénis, una delle principali attrazioni turistiche della Valle, un’imponente costruzione a pianta pentagonale con doppia cinta muraria e torri, costruito nel XIV secolo come residenza nobiliare. A vederlo si fatica a credere che nel XIX secolo l’edificio abbandonato e spogliato della mobilia sia stato utilizzato come fienile e stalla per il bestiame.

Valle d'Aosta
Il Forte di Bard, ­costruito dai Savoia nel XIX secolo, è uno dei simboli della Valle d’Aosta.

Sopra il grazioso borgo di Bard, all’ingresso sud-orientale della Valle d’Aosta, svetta un altro monumento iconico: il Forte di Bard. Fu ricostruito dai Savoia tra il 1830 e il 1838, dopo che Napoleone nel 1800 aveva fatto distruggere la fortezza per vendetta. L’esercito napoleonico aveva infatti impiegato quindici lunghi giorni per sconfiggere i soldati austriaci trincerati nelle mura fortificate. Per riedificare la piazzaforte costituita da tre principali corpi di fabbrica posti a diversi livelli per un totale di 283 locali, in alcuni periodi vi lavorarono fino a 100 000 operai. In caso di assedio, vi avrebbero trovato rifugio 400 persone per tre mesi. Oggi è sede di musei e mostre. Dopo questa carrellata sapete che sarebbe davvero un peccato passare per la Valle d’Aosta senza fermarvi.

Testo: Juliane Lutz
Foto: Vallée d’Aoste Tourisme / Stefano Venturini, Enrico Romanzi

Lo statuto speciale

La Valle d’Aosta è divenuta una regione autonoma sulla base di uno Statuto speciale promulgato nel 1948 come legge costituzionale della Repubblica italiana in considerazione delle particolari caratteristiche etniche e linguistiche dell’area. Lo Statuto conferisce alla Valle d’Aosta numerose ed ampie competenze in molti settori, ad esempio quello finanziario. In questo modo, la regione può trattenere il 90 percento del suo gettito fiscale. Ma anche per quanto riguarda l’amministrazione pubblica (scuole, infrastrutture, sanità), la Valle d’Aosta è notevolmente più autonoma delle quindici regioni italiane a statuto ordinario. Lo statuto speciale garantisce inoltre il bilinguismo. Le lingue ufficiali sono l’italiano e il francese. Le altre regioni a statuto speciale sono Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

Dove alloggiare:
Hotel Notre Maison, Vetan: nel Parco Nazionale Gran Paradiso, in stile
chalet, buona cucina.
Hotel La Rocca, Châtillon: nel cuore della Valle, sport&benessere.

Dove mangiare e bere:
Osteria da Nando, Aosta: famoso per la polenta.
La Cave des Amis, Châtillon: pizza e altro ancora.

Dove comprare:
Maison Anselmet: artigiani del vino a Villeneuve.
Bertolin, Arnad: specialità di formaggi e salumi, tour con degustazione.

Escursioni guidate:
trekking-habitat.com
lovevda.it/fr

Condividere
durckenE-MailFacebookTwitter

Altri contributi della redazione Touring

Newsletter
Reti sociali
FacebookInstagramTwitterLinkedInYouTube
Rivista Touring
Rivista Touring
Apps
Giubilei
50 anni test pneumatici
50 anni Protezione giuridica
60 anni Libretto ETI
 
La preghiamo di pazientare un momento.
Il Suo ordine è in fase di elaborazione.