Cosa esigono oggigiorno i clienti che scelgono un viaggio sul fiume?
I pacchetti tutto compreso come quelli che offriamo noi raccolgono ottimi consensi. Per molti itinerari i nostri clienti salgono a bordo a Basilea, negli altri casi li accompagniamo dalla Svizzera al luogo d’imbarco. Il prezzo include la pensione completa, le bevande ed altre spese individuali sono invece a carico del passeggero. Al resto, ci pensiamo noi.
Ci sono degli aspetti cui i viaggiatori svizzeri attribuiscono particolare importanza?
I confederati sono interessati ad un buon rapporto prezzo-prestazioni, desiderano un interlocutore sul posto durante tutto il viaggio ed escursioni ben organizzate.
Ormai vi sono molti operatori che propongono delle crociere fluviali. Come vi distinguete dalla concorrenza?
Per numerosi viaggi siamo pionieri sul mercato svizzero, ad esempio per quanto riguarda destinazioni esotiche quali il Myanmar/Birmania dove operiamo con tre navi. Si aggiungono altre due sul Mekong, una sul Fiume Superiore ed uno sul Fiume Inferiore. Serviamo altresì la meravigliosa rotta Halong Bay-Red River ed abbiamo pure preso piede sui fiumi della Russia: oltre alla classica via degli Zar Mosca-San Pietroburgo con tappa esclusiva sul Mar Bianco, organizziamo crociere in Siberia sull’Ob, Tom e Irtyš.
Nel vostro catalogo puntate decisamente al target dei viaggiatori solitari, eliminando in parte o del tutto il supplemento per occupazione singola su alcune crociere. Ma viaggiando soli non ci si sente a disagio fra le tante coppie che presumibilmente s’incontreranno a bordo?
A questi ospiti riserviamo un apposito tavolo nei ristoranti di bordo. Siccome le nostre imbarcazioni possono accomodare max. 120-140 passeggeri, è più facile conoscersi e socializzare rispetto alle grandi navi da crociera che accolgono migliaia di persone. Già le dimensioni favoriscono il contatto fra passeggeri singoli che possono così condividere divertimenti ed esperienze.
A bordo avete degli animatori speciali per assistere i single?
Non è escluso che lo faremo in futuro se un’analisi del mercato indicasse un tale bisogno. Per il momento non rileviamo una particolare richiesta in tal senso.
Avvertite l’effetto Greta sulle prenotazioni?
Sono più frequenti i clienti che s’informano sul nostro impegno ambientale. Da tempo badiamo a che le nostre navi possano essere collegate all’alimentazione di energia da terra e che dispongano di impianti efficienti sia per il trattamento delle acque reflue che dei gas di scarico emessi dai motori. Su molte abbiamo illuminazione a LED a basso consumo e ci sforziamo anche a limitare vieppiù la plastica monouso a bordo.
In che modo?
Nelle cabine predisponiamo bottiglie riutilizzabili per i passeggeri, possono quindi portarle con sé anche in gita e non devono comprare bevande in bottigliette di plastica a perdere. Non è ancora il caso su tutte le navi, ma laddove abbiamo voce in capitolo con l’armatore, cerchiamo di imporre questo standard. Quanto allo spreco alimentare ci affidiamo a cuochi esperti che riescono a valutare quanto verrà consumato pressappoco dai passeggeri ed acquistare i giusti quantitativi. Cibo che avanza e non viene servito nei ristoranti è a disposizione dell’equipaggio. Ed ovviamente a bordo facciamo raccolta differenziata del vetro, della plastica e di altri rifiuti per consentirne un riciclaggio sistematico.
In tema di foodwaste: anche voi offrite la ristorazione a buffet, che invita a caricare il piatto.
Da noi colazione e pranzo sono a buffet, per il resto serviamo al tavolo. Talora i clienti hanno la possibilità di preordinare pranzo e cena. Lo chef sa quindi cosa e quanto preparare e può ridurre gli scarti.
Torniamo alle soluzioni shore connection: si tratta di mere intenzioni o di piani concreti con tanto di tempistica?
Le nostre navi full charter sul Reno e il Danubio sono dotate di quadro di allaccio per l’alimentazione da terra. A porre dei problemi è piuttosto l’infrastruttura nei punti d‘attracco. Sul Reno sono già attrezzati bene, ma più si sale il Delta del Danubio, più arretrata è la struttura portuaria. Da notare che i battelli da crociera fluviale non bruciano olio combustibile pesante come le navi d’alto mare ma diesel normale. In parte usiamo già diesel verde, che costa di più ma inquina meno di quello convenzionale. Un armatore nostro partner lo utilizza già su tutta la flotta.
Dal 2019 Thurgau Travel offre la possibilità di pagare un contributo volontario sulla prenotazione per compensare il CO2. Quest’opzione viene accolta favorevolmente dalla clientela?
Ce lo diranno le cifre di fine esercizio. Abbiamo inserito l’opzione da ottobre 2019, in contemporanea con l’apertura delle prenotazioni per la nuova stagione, sono sicuro che i nostri clienti se ne varranno. Dal canto nostro raddoppiamo i loro contributi ed investiamo la somma nel fondo vincolato „Cause We Care”.
Un’ultima domanda: nei loro feedback, cos’è che i passeggeri apprezzano di più del viaggio sul fiume?
Il fatto che le crociere fluviali sono un’interessante alternativa ai city break con il vantaggio di scoprire molte attrazioni e stupendi paesaggi culturali senza lo stress di ripetuti trasferimenti e senza dover fare e disfare i bagagli ad ogni sosta. Le vacanze iniziano dal momento dell’imbarco e il piacere continua ininterrotto lungo tutto il tragitto. Il cliente porta con sé, per così dire, l’albergo galleggiante, da una metropoli all’altra.
Lo stesso può dirsi delle crociere d’alto mare.
Le grandi navi da crociere aggregano migliaia di turisti. Si viaggia insieme con 4 o 5000 persone che si riversano nelle città notoriamente sovraffollate quali Venezia o Malta. È soltanto quando si sbarca che ci si rende conto delle masse trasportate. Le crociere fluviali hanno un rischio piuttosto ridotto di overtourism, essendo 120, 150 ad approdare di volta in volta. È una formula di viaggio originale, che permette di visitare i luoghi toccati in maniera completamente diversa.
Thurgau Travel
Daniel Pauli, 34, è il direttore designato dell’azienda di viaggi famigliare di Weinfelden. Fondata nel 2001 da Hans Kaufmann, che lascia la direzione a fine 2020, la compagnia di crociere fluviali occupa 30 impiegati e propone oltre 750 viaggi in 25 paesi con una quarantina di navi che solcano 50 corsi d’acqua, laghi e canali in tutto il mondo. Negli scali, Thurgau Travel è solita appoggiarsi a personale ed aziende locali. Da ottobre 2019 i clienti hanno la possibilità di pagare un contributo volontario del 3,25 percento della tariffa che Thurgau Travel raddoppia e investe nel fondo per il clima „Cause We Care“ al fine di compensare le emissioni provocate. Una parte va a finanziare un progetto myclimate per il rimboschimento delle mangrovie in Myanmar/Birmania. Fra le novità in programma un viaggio di 20 giorni in India nonché cena con delitto su tre navi Bijoux (da 80 a 90 passeggeri).
Intervista: Juliane Lutz Fotografie: Thurgau Travel
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