Un fondo d’archivi fotografici eccezionale ha permesso al giornalista sportivo Patrick Testuz, appassionato di ciclismo, di scrivere un libro che svela anche le origini storiche e geografiche del TCS: «Le cyclisme autrefois à Genève». Commovente, appassionante ed edificante.
Decisamente, certi doni vengono a volte lasciati davanti alla porta giusta! Patrick Testuz si ricorderà a lungo della chiamata di un ex campione ciclistico desideroso d’affidargli una collezione di fotografie decisamente speciale, che aveva ricevuto da uno sconosciuto. Questa persona si presentò al suo domicilio con 5 cofanetti di legno contenenti un vero e proprio «tesoro patrimoniale»: non meno di 250 fotografie – più precisamente delle lastre di vetro al bromuro d’argento – risalenti alla fine del 19° secolo e che offrivano un panorama completo dell’epoca d’oro della bici nella regione ginevrina.
Per il giornalista sportivo di Trélex (VD), che ha «coperto» per diverse testate romande tutti i grandi appuntamenti ciclistici dal 1980 e che nutre un vivo interesse per la storia, l’emozione fu intensa: «Il mio primo riflesso fu di voler condividere queste immagini, e il libro era il mezzo più immediato», si ricorda Patrick Testuz. A giusta ragione: il nostro interlocutore s’è lanciato da alcuni anni nell’edizione in proprio, e aveva già al suo attivo 4 libri sul suo sport preferito quando è avvenuto questo contatto provvidenziale.
Una collezione ora arricchita da un 5° volume: «Le cyclisme autrefois à Genève». Il frutto di nove mesi di lavoro e di una ricerca che ha mobilitato la sua rete di storici specializzati, le collezioni digitali dei giornali dell’epoca e internet. «Bisognava creare un testo partendo dalle fotografie, ciò che in qualche modo è il procedimento inverso del giornalismo», prosegue l’autore. Delle immagini preziose che, a suo dire, rivestono un carattere quasi sacro: «La qualità di certe foto era alterata. Ma il grafico che m’assisteva ed io abbiamo fatto la scelta di non scartarne nemmeno una e di sfruttarle nel loro stato».
Buffalo Bill, lo sfidante
Il risultato illustra bene l’espansione folgorante della bicicletta sul finire del 19° secolo, simbolo di libertà e d’emancipazione dalla mobilità a cavallo. Ginevra vivrà il moltiplicarsi dei club ciclistici locali, federati nell’Union Vélocypédique Genevoise (UVG) nel 1891, la nascita del Touring Club Svizzero nel 1896, gli esordi dello sport ciclistico, che appassionerà un pubblico numeroso nei due velodromi di Varembé (1892–1896) e della Jonction (1896–1917), quest’ultimo aperto in occasione dell’Esposizione nazionale.
A titolo aneddotico, Varembé sarà teatro nel 1895 di un duello originale e altamente simbolico che opporrà il celebre Buffalo Bill – in quel periodo in tournée in Europa col suo circo – al giovane campione ciclistico locale Francis Portier. A cavallo, il cowboy capelluto vinse una prima prova su 25 km, prima di doversi però inclinare di fronte al focoso pedalatore quattro giorni dopo… Infine, l’opera ci ricorda che l’entusiasmo per le due ruote non fu limitato alla società civile: le truppe ciclistiche dell’esercito svizzero furono infatti istituite nel 1892.
Campioni e padri fondatori
Per quanto riguarda i campioni ciclistici dell’epoca, sono sorprendentemente numerosi a essere stati immortalati, di preferenza in studio. Tutti mostrano un’eleganza che commuove ancora Patrick Testuz e tolgono un angolo di velo sull’autore delle fotografie, purtroppo anonimo: «La foto sportiva esisteva, ma il materiale di quei tempi non permetteva le riprese in movimento, come le conosciamo oggi. Quindi il modo più semplice per far conoscere i corridori era quello di farli posare. Una cosa è certa: è il lavoro di un professionista che ben conosceva l’ambiente ciclistico».
Nella ricca collezione di ritratti dei corridori – contra l’altro un omaggio ad Amélie Le Gall, pioniera bretone dello sport ciclistico femminile – emergono i ginevrini Henri Henneberg (1877–1942) e Albert Vassalli (1876–1960). Ciclisti, ma anche molto interessati dalla nascente meccanica automobilistica, furono tra i fondatori dell’Auto-Touring Club. Nel 1913, il comitato di quest’ultimo entrò nel consiglio d’amministrazione del Touring Club Svizzero. Henri Henneberg fu chiamato alla direzione del TCS nel 1924. Mentre Albert Vassalli, sarà un ardente promotore del Salone internazionale dell’automobile di Ginevra. Un’altra pagina di storia stava allora per vedere la luce, quella della mobilità motorizzata.
Testo: Jérôme Lathion
Informazioni sul sito: lalbumdusport.ch. L’opera (118 p.) è disponibile da Payot a Ginevra e Nyon. Può essere ordinata presso l’autore, nel limite degli stock disponibili, all’indirizzo: Patrick Testuz, Ch. des Alpes 5, 1270 Trélex, e-mail: patrick.testuz@bluewin.ch. Prezzo: 30 fr., più spese di spedizione.
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