Per me Soletta è il centro del mondo, da questa città barocca in sole quattro ore e quaranta si raggiunge in treno Parigi e in appena cinque ore si arriva nel cuore di Milano. Ma chi vuole andarsene da Soletta? La mia patria ai piedi del Giura meridionale sull’argine dell’Aar ha tanto da offrire – arte, cultura e mondanità, e tutto ciò su 6,29 chilometri quadrati soltanto.
Il nucleo barocco, la storia entusiasmante, gli straordinari musei e gli innumerevoli itinerari escursionistici invitano gli ospiti della cittadina alla scoperta e al relax. Il centro storico impressiona per il fantastico stile architettonico – non per nulla la capitale dell’omonimo cantone porta il prestigioso titolo di «città barocca più bella della Svizzera». Caratterizzata dall’architettura del tempo in cui i rappresentanti della casa reale francese (1530–1792) risiedevano a Soletta, viene anche denominata «la città degli ambasciatori». A piedi si possono comodamente percorrere le romantiche viuzze di acciottolato per scoprire le attrazioni principali come la Cattedrale di Sant’Orso (St. Ursen), la Porta di Basilea o la Torre dell’orologio. La bellezza architettonica e urbanistica è visibile ovunque a Soletta. Quando nelle giornate d’estate passeggio nelle stradine insieme ai miei figli e ci concediamo un buon gelato, ci sentiamo perfettamente a casa, ma allo stesso tempo in vacanza.
Ai margini della città
Un piccolo consiglio: cominciate a scoprire Soletta dai margini della città. Sedetevi sul muretto dell’Aar («Aaremüürli»), perché da qui potete godervi la migliore vista sulla Cattedrale di Sant’Orso, sulle numerose torri e guglie della città. Siete in forma e non soffrite le vertigini? Allora vi invito a salire sulla terrazza della torre della cattedrale. Vale proprio la pena affrontare i 249 scalini per salire in cima. Una volta fatto lo sforzo di raggiungere la terrazza, avrete in cambio la vista panoramica su Soletta. Qui la città sembrerà essere ai vostri piedi!
Il numero 11
È interessante far notare che la torre di Sant’Orso è alta esattamente sei volte 11 metri. A Soletta il numero 11 ha un significato particolare ed è presente un po’ ovunque nella città. Ad esempio ci sono undici musei, fontane, cappelle e chiese e un orologio con un quadrante astronomico composto da undici ore soltanto. Da non dimenticare inoltre la gustosissima birra «Öufi» (in dialetto di Soletta significa: undici) fabbricata con luppolo, malto e acqua dell’Aar. I solettesi amano festeggiare, sono volentieri insieme e si dice che la densità di ristoranti a Soletta sia la più alta al mondo. Sarà poi vero?
Sulle accoglienti terrazze dei bar e ristoranti lungo l’Aar (i solettesi chiamano il luogo i «nostri Campi Elisi») si sta in compagnia e in completo relax. Con tutti gli ombrelloni colorati e il profumo di caffè fresco sembra di essere in vacanza sulla riviera mediterranea. Cosa c’è di più bello di farsi coccolare gastronomicamente lungo il fiume in un’atmosfera di villeggiatura – con specialità regionali come una vellutata al vino bianco solettese o con piatti internazionali.
A proposito di Aar: il fiume mostra il suo lato migliore tra Soletta e Bienne e offre numerose possibilità di svago: luoghi tranquilli in cui riposarsi, parco giochi per bambini e aree per grigliate, ideali per trascorrere serene serate estive. Numerosi sentieri escursionistici in bicicletta o a piedi costeggiano la riva e naturalmente si possono compiere anche belle gite in battello. Una gita a Soletta sarà di certo indimenticabile, ma attenzione: questa città rende dipendenti …
Testo: Sandra Boner
Foto: Emanuel Freudiger
In pillole
L’ergoterapista di formazione ha iniziato la sua carriera televisiva presso l’emittente locale di Soletta. Dal 2002 fa parte del team di moderatori di Meteo SRF. Con il partner e i due figli vive nella sua città d’origine Soletta.
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