Sono la grande promessa della mobilità del futuro: gli aerotaxi. In tutto il mondo la ricerca si sta concentrando sugli aeromobili VTOL (acronimo inglese di: Vertical Take-off and Landing, ovvero: decollo e atterraggio verticale) per il trasporto di passeggeri. E le promesse per il futuro sono così grandi che a metà marzo, in piena emergenza coronavirus, sono state investite ingenti somme in progetti che sono ancora ben lontani dalla fase di commercializzazione. A partire dal 2025 la start up di Monaco di Baviera Lilium vuole offrire un primo servizio urbano. In marzo, in seguito ad un ciclo interno di finanziamento, si è aggiunta un’iniezione di 240 milioni di dollari. Tra gli investitori si contano fornitori di capitali di rischio, ma anche la banca del Liechtenstein LGT e l’ex campione mondiale di Formula Uno Nico Rosberg.
Anche se dovremo attendere ancora a lungo sino a che i velivoli di nuova generazione voleranno al di sopra delle nostre teste, da tempo circolano dichiarazioni promettenti e stupende immagini di prototipi a terra e in volo di prova. La missione di Lilium: «Sognavamo un mondo in cui ognuno può volare dove vuole e quando vuole. Da città a città o dalla periferia al centro, vogliamo offrire la possibilità di viaggiare su chiamata in modo veloce, ecologico e a prezzo accessibile». In concreto la società bavarese vuole offrire flotte aeree e un servizio di aviotrasporto che colleghi i centri urbani tra di loro. L’apparecchio Lilium Jet è equipaggiato di 36 motori elettrici, ha un’autonomia di 300 chilometri e raggiunge una velocità massima di 300 km/h. Il jet offrirà posto per cinque persone. Da notare che questa start up intende guadagnare non con la vendita di apparecchi, bensì con il servizio di taxi volanti.
In Germania il progetto di Lilium è reputato un modello valido che suscita interesse al più alto livello politico e fa sognare la gente. Tuttavia si sono sollevate anche voci critiche, secondo cui le promesse della start up bavarese sono destinate al fallimento semplicemente perché non superano la prova delle regole di fisica. Nella rivista specializzata «Aerokurier» un esperto, di cui non è stato fatto il nome, sostiene che con l’attuale densità di energia delle batterie agli ioni di litio non è possibile avere l’autonomia promessa. Nella rivista tedesca «Spiegel» due esperti di aviazione hanno confermato i calcoli dell’esperto anonimo. In risposta all’articolo, un portavoce di Lilium ha spiegato che: «Non sosteniamo che oggi, con gli attuali prototipi, riusciamo a coprire una distanza di 300 chilometri». La società è fiduciosa che riuscirà a raggiungere questo obiettivo entro il 2025.
Mentre il progetto di Lilium si concentra su distanza e velocità, la società anch’essa tedesca Volocopter si è prefissata un altro obiettivo. Il mix di drone ed elicottero è previsto per un impiego su brevi tragitti nelle metropoli. Dal 2011 si compiono dei voli con prototipi – il più recente ha effettuato un volo di un chilometro e mezzo a Singapore. Per questioni di sicurezza, a bordo c’era un pilota, ma in avvenire gli aerotaxi dovranno funzionare con la guida autonoma. Il Volocopter 2X è elettrico e dispone di 18 rotori. Al momento il Volocopter offre posto per un passeggero, mentre in futuro dovranno poter salire a bordo sino a sei persone. Anche questo progetto è sostenuto da potenti finanziatori, come il gruppo automobilistico cinese Geely Holding e la Daimler. Non è ancora ben chiaro quando i primi Volocopter offriranno un servizio di aerotaxi nelle metropoli. «Siamo ancora ai blocchi di partenza per quanto riguarda la realizzazione dei primi voli di linea degli aerotaxi nelle città», affermava già nel 2018 Florian Reuter, CEO di Volocopter. Nel frattempo a Singapore: «Stiamo valutando le possibilità tecniche ed elaborando in comune le direttive aziendali al fine di rendere possibile la sperimentazione a Singapore», afferma Ho Yuen Sang, direttore dell’autorità competente in materia di aviazione civile a Singapore.
I concorrenti di Lilium e Volocopter sono numerosi e in parte sono sostenuti da potenti sponsor. Per il 2025 Airbus Helicopters in collaborazione con Siemens ha in programma la messa in esercizio del CityAirbus, un aerotaxi che vola autonomamente. Anche il produttore di elicotteri statunitense Bell lavora ad un aerotaxi a decollo verticale. L’anno scorso è stato reso noto che Porsche, insieme a Boeing, vuole prendere parte a questo mercato del futuro e ancora quest’anno dovrebbero tenersi i primi voli di prova. Nel frattempo il servizio di trasporti Uber coopera con tre fabbricanti di aeromobili – Embraer, Karem Aircraft e Pipistrel – per riuscire a compiere i primi test degli aerotaxi quest’anno. Da notare che in febbraio – nel quadro della lotta al coronavirus – è stato impiegato l’apparecchio cinese EHang 216: con un volo di prova è stato trasportato un pacco di emergenza ad un ospedale distante quattro chilometri nella città di Hezhou. I voli di andata e ritorno sono stati realizzati senza pilota e con guida autonoma.
La lista di progetti è ancora molto lunga. È evidente che con questa nuova forma di mobilità è possibile guadagnare molti soldi. Stando ad uno studio di Porsche Consulting del 2018, la crescita del mercato subirà un’accelerazione a partire dal 2025. Sino al 2035 Porsche Consulting stima il mercato per i trasporti aerei urbani a 32 miliardi di dollari. La società finanziaria statunitense Morgan Stanley prevede addirittura che entro il 2040 il mercato potrà crescere sino a raggiungere quota 1,5 miliardi di dollari l’anno.
Testo : Dino Nodari
Foto : ©Nikolay Kazakov, Ald
Foto Header : ©Robin Runck
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