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01.03.2022

Il sole risplenderà infine per tutti

L’energia solare rappresenta la seconda fonte rinnovabile in Svizzera. E il potenziale del fotovoltaico rimane enorme.
01 marzo 2022

Occorrono più che mai buona volontà ed inventiva, spinte già all’opera e che stanno maturando risultati encomiabili.

Ogni anno, il sole fornisce alla Svizzera 200 volte più energia di quella necessaria. Parole di David Stickelberger, direttore di Swissolar, associazione di categoria che riunisce i professionisti del solare. Eppure, secondo le statistiche sull’energia rinnovabile 2020 dell’Ufficio federale dell’energia (UFE), soltanto il 4,7% del fabbisogno di elettricità è coperto dal fotovoltaico, nonostante la sua quota sia costantemente aumentata nell’ultimo decennio. Nella produzione indigena di energia – i dati consuntivi del 2021 saranno disponibili quest’estate – il solare si colloca al secondo posto, ma rimane decisamente indietro rispetto all’idrico.

La manna federale

È quindi imperativo sviluppare efficacemente il potenziale di questo vettore. La strategia energetica del Consiglio federale prevede una produzione di energia solare annuale di 34 terawattora (1 TWh = 1 miliardo di kWh) dal 2050. Nel 2020, la potenza installata è stata di 2,5 TWh, quella dei nuovi impianti di 0,4 TWh. Il settore prevede anche per il 2021 un’ulteriore forte crescita nonostante i ritardi nelle forniture di semiconduttori causa pandemia lamentati da certe aziende installatrici. L’UFE non ravvede però motivi di preoccupazione. Resta tuttavia il fatto che senza uno sforzo massiccio, la Svizzera rischia di non raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati. E Berna ne è consapevole: lo scorso novembre, l’UFE ha annunciato stanziamenti nell’ordine di 450 milioni a favore del fotovoltaico per il 2022, dopo i 470 milioni sbloccati nel 2021. «Il ritocco annuale del tasso della rimunerazione unica permette di risparmiare sui contributi d’investimento per kilowattora generata», spiega l’UFE per giustificare la temporanea riduzione. L’estate scorsa Swissolar, rendendo omaggio all’incremento particolarmente pronunciato nell’ambito delle grandi costruzioni, degli edifici industriali, commerciali e del terziario,ha delineato le priorità per il futuro: espandere le installazioni sui tetti delle case uni e plurifamiliari e aumentare la produzione invernale nelle Alpi. Qui alcuni esempi non esaustivi di opere d’avanguardia di recente realizzazione.

Impianto fotovoltaico sulla diga di Muttsee (GL)

Solaire

È costata 8 milioni di franchi la spettacolare centrale fotovoltaica realizzata da Axpo e dalla società energetica di Basilea Città IWB (Industrielle Werke Basel) sulla diga di Muttsee. Ubicato a quota 2500 metri, è lo sbarramento più alto d’Europa. A regime i 5000 pannelli solari integrati direttamente nella parete verticale della diga forniranno elettricità a 740 famiglie di quattro persone. Esposti verso sud e al di sopra dello strato di nebbia, garantiranno una produzione annuale di 2,2 megawatt (MW). L’impianto è entrato in esercizio lo scorso ottobre con due terzi dei moduli solari installati e sarà completato quest’estate. Da notare che l’accordo commerciale siglato con Denner prevede che la catena di supermercati discount acquisterà l’energia elettrica prodotta per i prossimi 20 anni.

Parco solare galleggiante sul lago des Toules (VS)

Solaire

Andare a caccia di sole in montagna e sfruttare infrastrutture idroelettriche già esistenti: l’idea è stata tradotta in pratica da Romande Energie SA assieme al partner Asea Brown Boveri (ABB) nel Vallese. La prima centrale solare galleggiante in alta quota del mondo sorge nel comune di Bourg Saint Pierre (Gran San Bernardo) e nasce dopo sei anni di gestazione e 10 mesi di costruzione, per un costo totale di circa 50 milioni di franchi. Dopo la fase sperimentale è entrata in funzione il 3 dicembre 2020. Ancorare gli elementi portanti sul fondo del bacino artificiale des Toules ad un’altitudine di 1800 m, in una regione caratterizzata da variazioni di temperatura estreme, è stata una sfida tecnica straordinaria, tant’è che nel gennaio 2021 il progetto è stato insignito del Watt d’Or dell’UFE. Romande Energie sta progettando di espanderne la capacità installata a 22 milioni di kWh nel 2022, equivalente all’incirca al consumo annuo di 6100 utenze.

Deposito Limmattalbahn SA, Dietikon (ZH)

Fornitore premiato da Swissolar, il gruppo AEW Energie SA di Aarau (AG), gestisce una sessantina di impianti fotovoltaici. All’inizio di novembre 2021 vi si è aggiunto quello costruito in cooperazione con la Limmattalbahn sul tetto del nuovo deposito della società a Dietikon. Composto da 612 pannelli, produrrà 220 MWh all’anno. La resa è destinata a coprire in prevalenza il bisogno del deposito per l’illuminazione, la manutenzione e pulizia del materiale rotabile. L’eccedente sarà immesso nella rete ferroviaria.

Parco solare della Boverie, Payerne (VD)

Solaire

La città bagnata dal fiume Broye si è posta l’ambizioso obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica scommettendo decisamente sul solare. Il primo grande passo del progetto Solarpayerne è stato fatto già nell’ottobre 2015 con l’inaugurazione del parco fotovoltaico della Boverie, per una durata d’esercizio programmata di 25 anni. Realizzato nella zona industriale in collaborazione con Groupe E Greenwatt, attuale gestore, si estende su una superficie di 38 000 m², grande quanto cinque campi da calcio e più. Il terreno occupato dalla struttura sopraelevata di 1,5 metri dal suolo serve da pascolo ad una cinquantina di pecore. Con 6,6 milioni di kWh all’anno, l’impianto copre il fabbisogno di circa un terzo degli abitanti. Payerne non si ferma qui. Oltre al parco solare, il comune dispone ancora di un enorme potenziale di produzione di energia green sui tetti, fra stabilimenti industriali, ville ed edifici privati. Attualmente la municipalità sta elaborando una strategia tesa a promuovere il fotovoltaico su tutto il territorio.

Testo: Jérôme Lathion
Foto: © Fotowerder, keystone-ATS, Günter Fischer, imagebroker.com, Limmattalbahn AG, © Groupe E

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