È raggiante e ha tutte le ragioni per esserlo. Alberto Fernandez e la sua azienda DesignYourBike hanno superato bene l’annus horribilis 2020. Le sue biciclette, che possono essere configurate a piacere fino al colore del tira-raggi, hanno riscosso un enorme successo. Eppure l’anno non era affatto cominciato per il verso giusto. «Per la prima volta avevamo investito una somma record in componenti di biciclette, il magazzino era pieno e avremmo iniziato a marzo. Poi è arrivato il lockdown e abbiamo dovuto chiudere i negozi a Berna e Berlino», racconta il 36enne. Disponevamo della piattaforma per vendere online, ma non sapevamo se la gente avrebbe comprato in tempo di crisi. Abbiamo avuto difficoltà nel pagare l’affitto e gli stipendi per sei dipendenti. Bisognava chiedere le indennità per lavoro ridotto e informare gli investitori della situazione. «Ho passato molte notti insonni. Ma verso la fine del lockdown, con l’arrivo della bella stagione, le vendite sono decollate», ricorda Fernandez. Il materiale acquistato avrebbe dovuto durare un anno e mezzo, ma ad agosto era già esaurito. Abbiamo venduto 500 bici.
Gli esordi in cantina
Al bernese con radici spagnole l’idea è germogliata anni fa, ad Amsterdam, dove aveva notato che la gente del posto era felice di usare bici altamente personalizzate. Ed è stata la sua esperienza alla Peugeot Svizzera, in cui era tra l’altro responsabile del configuratore di modelli, che gli ha fatto maturare l’idea di offrire bici personalizzabili. Quando nel 2015 ha fondato DesignYourBike era un pioniere nel suo campo. Per molto tempo ha assemblato da solo le biciclette in uno scantinato a Berna. I suoi risparmi costituivano il capitale di partenza dell’impresa. In seguito il laureato in economia aziendale ha partecipato a molti eventi di start up, dove ha raccolto il know-how e i contatti che ancora gli servivano. In particolare ha incontrato Elias Koster, che è diventato comproprietario dell’azienda e con cui ha aperto una filiale a Berlino. Per due anni hanno fatto tutto da soli fino al sito web e al trasporto delle componenti. Poi hanno deciso di decollare davvero. Ci sono voluti soldi e tanto coraggio. A Fernandez in genere piace riflettere a fondo prima di agire, ma da quando ha fondato la start up, ha dovuto imparare che a volte è necessario fare le cose senza avere la garanzia di riuscire ad essere perfetti.
Investitori
La loro idea di business, che combina il boom della bici e la voglia di personalizzazione, è stata in grado di convincere gli investitori Jürg Schwarzenbach e David Schröder, CFO di Zalando ed ex superiore di Koster. Ad attirare l’attenzione dei due è stato l’articolo di un redattore appassionato di ciclismo di «20 Minuti», che si era imbattuto nella pagina Facebook dell’azienda. È così che sono stati raccolti 220 000 franchi.
Nel negozio a Berna sono esposte biciclette di tutti i tipi. I clienti scelgono il proprio modello di telaio fra tre varianti e il resto lo compongono a loro piacimento. C’è una scelta di 256 colori RAL con vari gradi di brillantezza. E ora sono in vendita anche modelli elettrici. Fernandez ci tiene a sottolineare l’alta qualità dei pezzi che contraddistingue la loro offerta. La verniciatura a polvere è fatta nell’Emmental, e a Berna vengono assemblate a mano le bici. Oltre che dal successo Alberto Fernandez è motivato a continuare nell’impresa dalla gioia dei clienti quando ritirano i loro pezzi unici.
Testo: Juliane Lutz
Foto: Emanuel Freudiger, LDD
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