Test Tesla Model Y RWD (2025)

Priva di spigolature, la carrozzeria è stata ottimizzata dal punto di vista aerodinamico. Comunque l’abitacolo della Tesla Model Y è ancora più spartano: sedili, volante, schermo e poco altro. Solo la plancia sul cruscotto rivestita in tessuto ha finalità puramente estetiche.

Uno schermo, come già nel 2012
Questo concetto minimalista contribuisce a contenere i costi di produzione. Ma mentre altri costruttori propongono schermi integrati e orientati verso il conducente, Tesla, pioniere dei touchscreen, continua a posizionare un grande tablet al centro del cruscotto, come sulla Model S nel 2012. Ma cos’altro servirebbe, se non forse un indicatore di velocità nel campo visivo, dietro al volante o sul parabrezza? Non c’è neppure il selettore del cambio, sostituito da un cursore virtuale sullo schermo. E non si rischia di distrarsi, poiché l’automobile è ferma quando si inserisce la marcia. Inoltre, la nuova Model Y offre una nuova funzione: dopo una sterzata, il sistema ipotizza che il veicolo ripartirà nella direzione opposta e innesta automaticamente la marcia. Il menu è ben strutturato, ma i testi da leggere, spesso in caratteri piccoli, sono invece senza dubbio una fonte di distrazione.

Battezzata Juniper, la Tesla Model Y di seconda generazione conquista anche grazie al suo abitacolo spazioso, al bagagliaio capiente completato da un vano di carico anteriore (Frunk) e alle sensazioni di guida dinamiche che offre. L’assetto sportivo del telaio non penalizza più il comfort come in passato. Solamente le irregolarità brusche mettono in evidenza i limiti della sospensione classica. Ma non si potrebbe chiedere di più, almeno non a questo prezzo.

Testo: Daniel Riesen

Design senza fronzoli, sottili fasce LED davanti e dietro.

In generale spazio a bordo e comfort percepito quasi sempre ottimo. Tuttavia, le grosse irregolarità dell’asfalto vengono mal assorbite.

Prezzo d’acquisto molto competitivo e costi d’esercizio altrettanto contenuti. Costi di manutenzione non verificabili presso Tesla.

Pratica pianificazione delle ricariche, che gestisce anche il precondizionamento della batteria. L’infrastruttura di ricarica Tesla (rete Supercharger) è estesa e comoda (plug & charge).