Il tavolino da campeggio e l’abbigliamento «casual» hanno preso il posto della scrivania e del vestito e cravatta. Mentre gli altri campeggiatori si godono le vacanze, Jürg Wittwer è seduto al laptop e discute animatamente nelle cuffie. Una volta tanto il direttore generale del TCS non conduce la riunione di direzione nella sede del Touring Club, bensì dal suo Mercedes Sprinter stazionato al campeggio TCS di Gordevio, in Valle Maggia. Dopo Sion è la seconda tappa del suo tour di sei giorni che lo porterà a Thusis, Flaach, Berna-Eymatt e Salavaux. Da un lato, il 54enne desidera conoscere ancora meglio i campeggi del TCS, e dall’altro non vuole trascurare il lavoro. Per una settimana, il nostro direttore generale si trasforma in nomade digitale o, per così dire, chief van officer.
Vivere e lavorare su quattro ruote non è certo un’idea nuova – anzi, la vanlife fa tendenza. Se sono sempre più professionisti che la praticano, a livello dirigenziale il fenomeno è poco diffuso. È alquanto esotico che il capo di una grande organizzazione con 1800 dipendenti svolga le sue mansioni dal campeggio. Funziona? «Sì, per un lasso di tempo limitato e con qualche inconveniente», questo il primo bilancio di Wittwer. Da un lato, l’efficienza ne risentirebbe, sarebbe difficile concentrarsi circondati da persone d’umore vacanziero. Anche gli scambi diretti con i collaboratori verrebbero meno. «Mi manca il contatto personale, le conversazioni informali prima e dopo un meeting.
Facendo telelavoro non ci si stimola ed incoraggia a vicenda come avviene naturalmente in ufficio», riassume Wittwer. Secondo lui l’home office ha la sua ragion d’essere laddove è possibile e nella misura in cui fa senso, badando comunque al giusto equilibrio fra lavoro in presenza e a distanza. «È un po’ come nello sport. Chi si allena sempre in solitaria e senza competere con gli altri farà meno progressi e non diventerà mai campione mondiale». Per Jürg Wittwer lavorare da remoto, da casa o dall’autocaravan non costituisce un’alternativa permanente.
Il suo giro per i campeggi TCS avrebbe però anche una dimensione privata. Sarebbe un’eccellente occasione per testare il suo nuovo veicolo con il quale progetta di viaggiare fuori dai sentieri battuti, nei Balcani, in Tunisia o attraverso il Sahara. Nulla di meglio, quindi, che provarlo su strada facendo sosta nei campeggi TCS. Affinché l’esperienza sia il più autentica possibile, non ha allacciato il veicolo alla rete elettrica e non usa i servizi sanitari della struttura: «Nel deserto non ci sono prese di corrente o il bagno. Ecco perché è essenziale che a bordo tutto funzioni alla perfezione, in modo da garantirmi la piena autosufficienza» tiene a precisare.
Jürg Wittwer ha trascorso alcuni anni della sua gioventù a Ouagadougou nel Burkina Faso, ed è qui che si è scoperto la vena di esploratore: «I miei genitori erano soliti ospitare connazionali che stavano viaggiando sulle rotte del deserto.
I loro racconti mi hanno affascinato e fatto nascere la voglia di inseguire le loro orme», ricorda Wittwer. Da ragazzino si divertiva a giocare con i fuoristrada Lego, poi, a 25 anni, si è comprato la sua prima auto, un vecchio pulmino VW.
Ad essere sinceri Jürg Wittwer aveva in programma di acquistare un camion una volta pensionato, trasformarlo e partirci alla scoperta di luoghi lontani. Tuttavia si è ricreduto: «Alla fine ho preferito un veicolo pratico, che posso utilizzare nel quotidiano. Ecco perché ho optato per un Mercedes Sprinter 4×4. Mi sono affidato alla ditta CS-Reisemobile, specializzata nella trasformazione veicoli per tutti i terreni. Con i suoi 6 metri di lunghezza, ci sta giusto su un parcheggio e posso quindi servirmene nella vita di tutti i giorni». Lato dotazione, tutto è pensato per i viaggi e l’avventura: pannelli solari, impianto d’allarme, speciale wc sottovuoto, grandi ruote, paravacche, fari supplementari, nuovi paraurti, anelli per rimorchio, pedane antipattinamento e serbatoio di riserva. Volendo, il nostro CEO potrebbe addirittura lavorare nel Sahara.
Testo: Dominic Graf
Foto: Emanuel Freudiger
JÜRG WITTWER
Dal 2016 il 54enne è responsabile della gestione operativa del TCS. La mobilità è un tema che lo accompagna fin dalla gioventù trascorsa a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso (già Alto Volta). Da ragazzo accompagnava spesso il padre nelle sue scorribande nella foresta selvaggia. È allora che sviluppa una passione per le spedizioni e viaggi offroad. Passione che può vivere
appieno con il suo camper van Mercedes Sprinter 4×4.
Benvenuti nomadi digitali
I 23 campeggi del TCS sono ideali per una parentesi all’insegna del relax, ma anche per chi lavora in giro per il mondo.
Vivere e lavorare in un camper conta sempre più adepti anche in Svizzera. Le strutture moderne e ben attrezzate del TCS, maggiore gestore di camping in Svizzera, attirano sempre più nomadi digitali soprattutto in bassa stagione. Grazie all’accesso a internet veloce e gratuito e alla connessione alla rete elettrica i nostri campeggi garantiscono condizioni ideali per lavorare da remoto.
Nell’intento di sviluppare ulteriormente l’offerta, al campeggio TCS di Soletta
è attualmente in via di sperimentazione il progetto «Pop-Up Workation» (Work & Vacation). È disponibile una sala per seminari all’aperto per fino a dieci persone con impianti per riunioni compresi, macchinetta caffè, frigo, monopattino TCS e altro ancora.
tcs-camping.ch
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