Dalla stanza accanto il maestro del tè porta prima un recipiente per l’acqua, poi un vasetto e una ciotola per il tè con dentro un frullino in bambù. Quando tutti gli utensili sono finalmente a posto e l’acqua comincia a bollire nel pentolino, prepara il tè matcha proveniente da una rinomata piantagione vicino a Kyoto. Si inchina davanti a me e m’invita ad assaggiare il dolce servito sul tavolino. Poi prende la ciotola, la gira finché il motivo più bello è rivolto verso di me e me la porge. Ora devo bere il tè. In Giappone, la cerimonia raggiunge la perfezione nel momento in cui il tè è servito. In seguito, il maestro pulisce gli utensili con movimenti che sono tanto eleganti quanto essenziali. Il tutto sembra una coreografia perfettamente sincronizzata.
Siamo nella sala del tè del Museo Rietberg di Zurigo. Tutti gli elementi della stanza sono stati creati su misura a Kyoto e spediti in Svizzera e poi installati da artigiani arrivati dal Giappone. Il maestro del tè per contro viene dall’Argovia. Christoph Meier ha studiato pedagogia sociale e successivamente, attraverso l’interesse per la filosofia, si è dedicato alla meditazione Zen, alla calligrafia, e poi alla cerimonia del tè. È affascinato dall’estetica della semplicità e dalla cultura della consapevolezza e del rispetto intrinseca in quest’arte. Nel 2009, ha iniziato la formazione per diventare maestro del tè. Si deve percorrere un lungo viaggio per raggiungere questa meta: chiunque voglia padroneggiare tutti i complessi processi deve calcolare un periodo di apprendistato di almeno dieci anni. Meier spiega che in Giappone, essere invitati a una cerimonia del tè è un onore straordinario. Gli ospiti si presentano in kimono, semplici ed eleganti e senza gioielli, perché nulla deve distrarre l’attenzione dalla cerimonia del tè. Il tutto dura fino a quattro ore. Non si parla. Prima viene servito del tè «denso» altamente concentrato, poi del tè «sottile». A me è stato concesso di sperimentare quest’ultima versione. Anche se più breve, è un evento speciale.
Rami, steli colorati e calle bianche sono collocati sul tavolo accanto a Ursina Früh. Con gesti rapidi ed esperti, sta realizzando una composizione a stile libero concentrata sulla linearità. Nell’ikebana scegliere lo stile libero non significa che non ci siano regole. Al contrario. «Poiché il vaso è dritto, le piante stanno in piedi e, in combinazione con il vaso, formano un rettangolo. Così i rami devono corrispondere al contenitore in termini di lunghezza», spiega Ursina Früh che abita nella regione di Basilea e ha vissuto in Giappone per quattro anni. Ci troviamo nella Scuola Ikebana Misho di Sissach. Su una cassettiera è posata una ciotola poco profonda piena d’acqua in cui sono immersi dei tulipani rossi accanto a dei rami, con alcuni più sottili che sporgono a sinistra. La creatrice di questo bellissimo paesaggio in miniatura è Regula Maier. Si tratta di un kakubana, una forma classica di ikebana che può essere creato solo da artisti molto esperti. Durante la sua permanenza di dieci anni in Giappone, la maestra di scuola elementare ha imparato l’arte della composizione floreale.
Le piace la ricerca senza fine della perfezione e dell’armonia e anche il fatto che è un’arte effimera. Dopo essere rientrata a Sissach ha fondato l’Ikebana International Basel Chapter 227 e ha aperto la scuola in un ufficio nello stabile in cui aveva sede la società del marito. Da tempo ha raggiunto uno dei più alti gradi della disciplina e ora insegna regolarmente a un gruppo di 25 persone, mentre Ursina Früh, presidente dell’Ikebana International Basel Chapter, tiene workshop stagionali. Per lei, l’ikebana è una forma di meditazione che la aiuta a trovare la pace nel mondo frenetico di oggi. Chiunque può imparare l’ikebana, un’arte per molto tempo riservata unicamente ai samurai. Ma ci vuole tanta pazienza e ci si deve attenere a regole severe.
Al Gaijin ci si sente subito accolti a braccia aperte, grazie ai modi allegri di George, Dan e del loro team. Inaugurato nel mese di febbraio del 2020, il ristorante nella Birmensdorferstrasse di Zurigo è diventato un luogo molto frequentato non solo dagli espatriati giapponesi. Gaijin significa straniero in giapponese ed è un izakaya, un pub che serve spuntini e drink in un’atmosfera rilassata. Ma i due gerenti, un greco proveniente dal settore finanziario il primo e chef di successo di Vancouver il secondo, offrono molto di più. Ci sono piatti normali e menù degustazione di undici o tredici portate. I due amano la cucina giapponese, ma sottolineano che si limitano a prenderne le idee e a dargli il loro tocco personale.
Alcuni piatti sono di ispirazione statunitense, italiana o greca. Per esempio, una lasagna con anatra al miso e cavolo. O baklava con noci imbevute in ouzo e intensi aromi di agrumi. Tutte ricette sviluppate insieme la sera dopo il lavoro. Piatti saporiti serviti in tavola in modo che possano essere condivisi dagli ospiti che così entrano in contatto tra di loro. Il giorno della nostra visita, tra le altre cose servono edamame al BBQ, cavoletti di Bruxelles con fiocchi di tonno, «Wonton Taco Shells» con gamberi e pancia di maiale. I piatti sono deliziosi e una festa per gli occhi. Una volta che siete stati al Gaijin, vorrete tornare. E provate anche la birra giapponese o il sake.
Testo: Juliane Lutz
Foto: Emanuel Freudiger
Vedere
«Mythos Samurai», mostra al Museo Storico di Berna, fino al 5.6.2022, bhm.ch
Ascoltare
L’autrice Christine Rinderknecht legge dal suo romanzo «Sieben Jahre mit dem Japaner» («7 anni con il giapponese»).15.2.2022: Orell Füssli Berna, 22.2.2022: Orell Füssli Basilea, orellfuessli.ch
Cerimonia del tè
Il padiglione con sala da tè giapponese e il giardino del tè contribuiscono all’ambiente
speciale, Casa del Tè – Monte Verità, Ascona.
Introduzione alla cerimonia giapponese del tè il venerdì e il sabato al Länggass-Tee, Berna, laenggasstee.ch
Panetterie/case da tè
Hironori Takahashi offre 17 tipi di pane giapponese e deliziose torte nella sua pasticceria/forno, Adliswil (ZH), hirotakahashi.com
Taiyakis, dorayakis o torte matcha: il fatto che i giapponesi siano dei veri maestri della pasticceria può essere provato in prima persona alla Pasticceria Osio, Losanna,
patisserie-osio.com
La casa del tè Marutcha offre pure corsi di origami e tè e lezioni di giapponese, Losanna, marutcha.ch
Alimentari
Riso, sake, wasabi fresco o stoviglie – Yuko Suzuki e Markus Baumgartner vogliono costruire un ponte tra il Giappone e l’Europa con il loro negozio Shinwazen (anche online), Zurigo, shinwazen.ch
Dal 1980, il Nishi Japan Shop (anche online) vende specialità giapponesi salate e dolci, Zurigo, nishishop.ch
Design
Da Onoda, gli appassionati possono trovare accessori per la casa, l’abbigliamento e altro di produttori giapponesi, Zurigo, onoda.ch
Eva ed Erwin Zehnder vendono design per la casa elegante e funzionale da Sato, Zurigo, sato.ch
Da Sur un air de Japon oggetti insoliti come ombrelli magici, Losanna, surunairdejapon.ch
Pedalare, sudare e divertirsi
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Giovani e mobilità
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