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30 km/h: le proposte del Consiglio federale vanno nella giusta direzione

Il TCS valuta positivamente le proposte del Consiglio federale per l’attuazione della mozione Schilliger. Per consentire un’applicazione vicina alla realtà, il TCS chiede ancora alcuni adeguamenti – in particolare una definizione chiara del termine «strada orientata al traffico». L’impostazione generale della revisione è comunque positiva ed è sostenuta anche dalla popolazione, come hanno mostrato il voto di ieri nel Cantone di Zurigo sull’iniziativa per la mobilità e il referendum del 28 settembre scorso a Lugano.

01 dicembre 2025

I cittadini e le cittadine del Cantone di Zurigo hanno approvato ieri l’iniziativa per la mobilità, inviando un chiaro segnale a favore del mantenimento del limite di 50 km/h sugli assi principali. Il sì all’iniziativa, co-lanciata dalla Sezione Zurigo del TCS, dimostra che la popolazione desidera una chiara gerarchia della rete stradale.

Il risultato di Zurigo soddisfa anche al presidente centrale del TCS Peter Goetschi: «Con l’approvazione dell’iniziativa per la mobilità, le elettrici e gli elettori del Cantone di Zurigo hanno lanciato un forte segnale a favore del limite di 50 km/h sulle strade principali. Questo risultato conferma la recente votazione di Lugano sullo stesso tema e mostra che la popolazione non vuole un’estensione a macchia d’olio delle zone 30.» L’opinione della popolazione non è cambiata dal 2001, quando l’iniziativa dell’ATA fu respinta dall’80% dei votanti e in tutti i Cantoni.

Il risultato cantonale zurighese rafforza inoltre la richiesta del Parlamento federale di creare maggiore chiarezza nel quadro nazionale per il 30 km/h. Per attuare tale richiesta della mozione Schilliger, il Consiglio federale ha preparato un progetto in consultazione, sul quale il TCS ha preso posizione per la prima volta il 3 settembre, tramite un comunicato stampa.

Definire le strade orientate al traffico

Nel quadro della consultazione, il TCS ha esaminato approfonditamente le proposte del Consiglio federale e le modifiche previste nell’ordinanza sulla segnaletica stradale e nell’ordinanza contro l’inquinamento fonico. Dal punto di vista del TCS, la mozione Schilliger viene così attuata in modo efficace e la gerarchia della rete stradale risulta rafforzata. Tuttavia, l’ordinanza può essere ulteriormente migliorata con quattro adeguamenti mirati. Poiché le strade orientate al traffico sono al centro dell’ordinanza, è opportuno che la definizione del termine sia regolata e applicata in modo uniforme in tutta la Svizzera. Il TCS propone quindi di inserire un articolo supplementare che definisca chiaramente le strade orientate al traffico.

Dare priorità ai rivestimenti stradali fonoassorbenti

Secondo la nuova ordinanza, i rivestimenti stradali fonoassorbenti devono essere prioritari per ridurre il carico di rumore. Per maggiore precisione, il TCS chiede un articolo supplementare. Concretamente, in caso di riduzioni della velocità per motivi di protezione contro l’inquinamento fonico, il limite di velocità deve essere verificato regolarmente e vanno esaminate eventuali misure adeguate.

Anche la Confederazione è chiamata a fare la sua parte nell’ordine di priorità di tali rivestimenti. Il TCS chiede che l’Ufficio federale delle strade e l’Ufficio federale dell’ambiente specifichino, nelle loro direttive destinate a Cantoni e Comuni, che i rivestimenti stradali a bassa rumorosità rappresentano la misura più importante per la riduzione del rumore.

Evitare un mix di zone

 La consultazione rafforza il principio vigente: 50 km/h sugli assi più importanti per il traffico motorizzato. Il Consiglio federale ribadisce questo principio, ma il TCS vorrebbe fare un passo in più. La possibilità di includere strade orientate al traffico all’interno delle zone 30 dovrebbe essere eliminata senza sostituzione. Se all’interno di una zona 30 compaiono improvvisamente tratti di strade orientate al traffico, valgono regole diverse in materia di precedenza da destra e di attraversamenti pedonali. Ciò genera confusione, errori e incidenti, motivo per cui il TCS vi si oppone.

Laurent Pignot
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