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Test MG Cyberster (2025)

«100th Anniversary» è lo slogan che campeggia sulla fiancata della MG Cyberster. Per celebrare il centesimo compleanno, caduto l’anno scorso, la casa madre SAIC ha regalato allo storico marchio britannico qualcosa di più insolito.

Un’auto a due posti, decappottabile, bella e sportiva. Qualcosa che, in senso stretto, non serve a nessuno, ma che diventa ancor di più oggetto del desiderio, proprio perché la funzionalità non è essenziale. Anche se Cyberster non se la cava male nemmeno nell’uso di tutti i giorni, a patto che la quotidianità non comprenda bambini, cani o attrezzature sportive ingombranti.

Resoconto dettagliato

Dati del veicolo

Carrozzeria, interni & Confort

Prezzo/prestazioni

Caratteristiche veicolo & Sicurezza

Motore & Consumo

Panoramica dei risultati

"Ci si sarebbe potuti immaginare una prima roadster elettrica di marca europea oppure giapponese, dato che i modelli storici non mancano davvero. Ma a batterli sul tempo è la cinese MG Cyberster."

Opinione di chi ha testato

Punti forti

  • Regalo di compleanno azzeccato
  • Potenza del motore sempre sufficiente
  • Porte a forbice belle e pratiche
  • Pulsanti per aprirle ben piazzati
  • Comfort di guida open-top
  • Comfort telaio
  • Prezzo/prestazioni
  • Lavorazione e materiali abitacolo

Punti deboli

  • Radio DAB spesso senza ricezione
  • Nessuna pianificazione delle ricariche
  • Comandi attraverso gli schermi
  • Mancano i classici indicatori rotondi nel cockpit
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