Cosa sono i biocarburanti? Quanta percentuale ne contiene la benzina? Si può fare rifornimento facilmente? Il TCS ha approfondito queste domande e illustra la situazione in Svizzera e nei Paesi limitrofi.
In diversi Paesi europei gasolio e benzina vengono miscelati sempre più spesso con componenti non fossili. Recentemente si sono registrati sviluppi significativi in materia, in particolare per quanto riguarda le disposizioni di legge. In Svizzera questa tematica non è ancora molto diffusa, ma sta prendendo piede. Il TCS ha analizzato la situazione attuale in un rapporto, valutando il potenziale delle parti non fossili nei carburanti.
Secondo una direttiva UE, i carburanti devono contenere determinate quote provenienti da fonti non fossili. In Francia e in Austria, spesso la benzina senza piombo 95 è disponibile solo con l’aggiunta «E10», sigla che indica che la miscela contiene il 10% di etanolo a bilancio neutro di CO2. Anche in Germania esiste l’E10, ma l’E5, ossia la verde 95 con il 5% di etanolo, continua a essere molto diffusa.
In Svizzera, dove le direttive europee non si applicano, la situazione è un po’ diversa: qui alla benzina viene miscelato al massimo il 5% di biocarburanti, quota che sale al 7% per il diesel. Queste quote non sono soggette all’obbligo di dichiarazione. Una particolarità svizzera è che è consentito importare solo biocarburanti ottenuti da rifiuti o residui; quelli prodotti a partire da alimenti o mangimi sono vietati. Questo per evitare di creare concorrenza con la produzione alimentare. Nel 2024 la quota media di componenti biogeniche nella benzina in Svizzera è stata del 3,7%, mentre nel diesel ha raggiunto il 6,7%.
Rispetto all’anno precedente si è registrata una crescita significativa soprattutto per il diesel, perché adesso il biodiesel HVO per la clientela svizzera è disponibile in quantità maggiori. L’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) è un carburante a base di grassi e oli esausti, impiegato principalmente per i camion nel settore della logistica. L’HVO 100 riduce le emissioni di CO2 dell’80-90%, ma attualmente il suo costo è molto più elevato di quello del diesel tradizionale. Da un test campione del TCS effettuato a maggio 2025 è emerso che il biodiesel HVO 100 costa dai 20 ai 28 centesimi di franco in più al litro. Non solo il prezzo ma anche la disponibilità attualmente limitata di HVO ne ostacolano la rapida diffusione. In Svizzera i grassi da cucina e gli oli esausti sono disponibili solo in quantità limitate e possono inoltre essere destinati anche alla produzione di biogas. Dall’inizio del 2025, alcune stazioni pubbliche offrono anche l’HVO 100.
Chi ha un’auto diesel e non sa se è compatibile con l’HVO 100 deve controllare il tappo del serbatoio. Se è presente la sigla XTL si può fare il pieno con l’HVO 100 in tutta tranquillità. Chi invece guida una vettura a benzina in Svizzera non deve preoccuparsi, perché l’E5 non influisce sulle prestazioni. Se si fa rifornimento all’estero, invece, bisogna fare attenzione all’anno di costruzione dell’auto: le vetture costruite dopo il 2012 tollerano la benzina senza piombo 95 E10. Anche vetture più datate possono fare rifornimento con questo carburante, ma non tutte. Il gruppo Deutsche Automobil Treuhand GmbH (tedesco) offre una panoramica al riguardo. In Germania la benzina E10 costa circa 6 centesimi al litro in meno rispetto all’E5. Con l’E10 il consumo è più elevato di circa l’1,7%, valore che nella vita di tutti i giorni è impercettibile.
In futuro, si prevede che la quota di componenti biogeniche nei carburanti continuerà leggermente ad aumentare, soprattutto se le normative in materia verranno inasprite. In ogni caso, la disponibilità e le questioni ecologiche e sociali legate alla produzione di biocarburanti potrebbero frenarne la rapida diffusione.
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