Una delle grandi sfide che si incontrano sull’importante percorso della prevenzione è quello di riuscire a comprendere quali siano i temi su cui è necessario investire, per poi trovare la chiave giusta per affrontarli e trasmettere il messaggio desiderato nella maniera più efficace possibile.
Con gli strumenti adeguati, agendo con il giusto tempismo e utilizzando un registro adeguato al pubblico di riferimento è possibile innescare dei comportamenti virtuosi e positivi che portano ad aumentare la sicurezza e la qualità di vita.
In questo contesto risulta fondamentale riuscire a comprendere la reale portata di un determinato fenomeno, riuscire a tracciare delle proiezioni e comprendere la percezione della popolazione.
Da ormai tre anni il progetto di prevenzione del Dipartimento delle istituzioni Strade sicure ha individuato nelle e-bike e nei vari veicoli elettrici presenti sul mercato la necessità di lavorare a livello preventivo, proprio perché i dati e le tendenze indicavano come vi fosse un problema emergente in questo settore.
I cambiamenti nella mobilità lenta
Secondo quanto indicato dall’Ufficio svizzero di biciclette ed e-bike (Usbe), nel 2020 si è assistito a un vero e proprio boom di vendite delle due ruote (+24.4%), il che colloca questo mercato a poco meno di 2.4 miliardi di franchi. Nel 2021 sono state vendute 187 000 (+9.4% ) e-bike. In pratica una bicicletta su tre in Svizzera è elettrica. L’utilizzo sempre più diffuso di biciclette e monopattini elettrici è una tendenza che coinvolge tutte le fasce di età. D’altra parte, anche le statistiche relative agli incidenti riscontrano questo andamento: in particolare per la categoria delle e-bike in Ticino lo scorso anno si sono contati 45 incidenti, di cui 16 con feriti gravi. A titolo di paragone, dai 5 incidenti registrati nel 2013 si era passati a 20 nel 2018.
La campagna meno fatica più attenzione
Al fine di fornire degli strumenti necessari per una sana convivenza, con la campagna di prevenzione Meno fatica più attenzione, si è creato un percorso strutturato su più fasi. La prima fase è stata informativa: attraverso la creazione di una tabella esplicativa e una serie di azioni mirate, si è fornita alla popolazione un’informazione capillare su quali fossero le normative vigenti per le varie tipologie di veicolo, i requisiti per poterli guidare, le raccomandazioni di utilizzo e i limiti imposti dalla legge. In particolare è stata creato uno strumento di facile lettura distribuito trasversalmente in maniera ampia e capillare. Si è quindi passati alla fase educativa incentrata in particolare su video e spot radio in cui si indicava il corretto comportamento alla guida di questi veicoli a due ruote in varie situazioni di traffico. Il taglio dato a questi prodotti si focalizzava sugli aspetti comportamentali e tecnici e non su quelli emozionali. Nella terza fase, attualmente in atto, ci si concentra sulla prevenzione intesa come azione mirata a stimolare un comportamento corretto attraverso la comprensione del senso di ciò che si sta facendo. Per questa fase gli aspetti emozionali rivestono una maggiore importanza e i canali privilegiati sono quelli social.
Social e interazione per capire meglio
Grazie al progetto di un promettente studente universitario in comunicazione digitale e gestione dei social, si è affrontata una sfida d’interazione con l’utenza sui canali Facebook e Instagram della Polizia cantonale. In particolare per quanto riguarda Facebook, nelle prime 3 settimane si è registrato un coinvolgimento di utenti di poco inferiore al mezzo milione di persone (cifra pari a quanto riscontrato sulla stessa pagina in tutto il 2022!). Questo fatto conferma la grande sensibilità verso questo specifico tema. Inoltre vi è stata un’interazione notevolmente superiore alla media, grazie anche ad un registro molto più informale dei messaggi lanciati. Da qui, e dai momenti di contatto diretto avuto durante la manifestazione di SlowUp Ticino e Bike Emotions, si è percepita in maniera chiara una polarizzazione di vedute. Da una parte c’è una certa difficoltà a convivere con questo crescente numero di monopattini e di veicoli elettrici, dall’altra una forte richiesta di maggiori controlli e multe da parte della Polizia. Richieste che potranno essere superate attraverso la tolleranza e il rispetto reciproco seguendo tre fondamentali concetti:
• La prudenza: significa adottare uno stile di guida difensivo e indossare un casco di protezione anche se non obbligatorio;
• Il rispetto: inteso come rispetto delle regole, delle persone e dell’ambiente circostante;
• La visibilità: il consiglio è di vestire indumenti ad alta visibilità e di ricordarsi l’obbligo di luci accese anche di giorno per tutti i veicoli a due ruote elettrici.
Siamo ancora nelle prime fasi di una trasformazione del concetto di mobilità e il progetto Strade sicure continuerà con tutti i suoi partner a lavorare per accrescere la sicurezza sulle nostre strade. Maggiori informazioni su questa e altre azioni di prevenzione su www.stradesicure.ch
Repubblica e Cantone Ticino Polizia Cantonale
sgtm Patrick Cruchon
Servizio comunicazione, media e prevenzione
Via Chicherio 20, 6501 Bellinzona www.polizia.ti.ch