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Il sale della montagna: visita alle miniere di Bex

Se desiderate organizzare la vostra prossima gita in famiglia senza varcare i confini nazionali, il Canton Vaud saprà stupirvi con le sue miniere di sale. Grazie a una collaborazione con le mamme del blog di Mini Me Explorer, specializzate in gite e viaggi, in questa edizione della rivista vi portiamo alla scoperta di un luogo la cui storia è secolare.

15 luglio 2022
Bex

A cura di Augusta Medici Suriani di Mini Me Explorer

Se volete vivere un'esperienza davvero unica, vi consigliamo di visitare le miniere di sale di Bex (Mines de Sel de Bex), nel cantone Vaud. Qui viene estratto un sale unico: il Fleur des Alpes. Non aspettatevi di vedere delle saline a cielo aperto: il sale (anzi, salgemma) si trova all'interno della montagna. Queste miniere sono state il primo giacimento di oro bianco scoperto nella Confederazione elvetica (nel 1554), seguito poi da un altro vicino al Reno, chiamato «Schweizerhalle» (1836) e ancora nel Canton Argovia, con le saline di Riburg, Rheinfelden e Kaiseraugst (1874).
La visita alle miniere di sale di Bex, impropriamente chiamate saline, si presta particolarmente ai bambini. Il motivo? Troveranno un labirinto enorme scavato nel cuore della montagna, con più di 50 km di gallerie, pozzi, scalinate e ampi locali. Per raggiungere il cuore delle montagna salata saliranno a bordo del Treno dei Minatori, dove si muoveranno sulle tracce dei minatori del passato e del presente, e scopriranno le diverse tecniche di estrazione del sale, e come sono cambiate nel tempo. Su un vecchio libro dei visitatori, vedrete anche la firma dell’autore dei Tre Moschettieri, Alexandre Dumas.

Il treno dei minatori: entriamo nella miniera
L'incontro con le saline delle miniere di sale di Bex comincia con un breve viaggio a bordo di un piccolo trenino: il treno dei minatori. È stretto e basso, costruito in lamiera, con delle lunghe panche di legno rivolte a lato, lo spazio è poco e i finestrini sono di un plexiglas spesso e fisso.
Ci sono alcuni posti all'aperto tra un vagone e l'altro, e quindi se soffrite di claustrofobia dovete sbrigarvi per accaparrarveli prima degli altri. Io non lo sapevo e ho dovuto chiedere a qualcuno di cedermi il posto. Purtroppo, c'è anche chi - pur non essendo claustrofobico - non si è sentito bene. In sintesi: le miniere sono splendide, ma riguardo al comfort del trenino c’è ampio spazio di miglioramento.
Il percorso è lungo 1600 metri ed è leggermente in salita: si impiegano 10 minuti per raggiungere la grossa sala, che in passato fungeva da serbatoio di salamoia, e iniziare la visita vera e propria. Saliamo di 18 metri e sopra di noi ci sono ben 450 metri di roccia. Il mio bambino si ricorda di essersi già trovato nelle viscere della montagna alla Fortezza del Sasso San Gottardo ma in quell’occasione era provato dal freddo, mentre qui, grazie all'alta concentrazione di sale la temperatura è di 18 gradi.

La scoperta del sale a Bex: una storia di capre, saline e movimenti tettonici
Nella "sala di salamoia" è stato allestito un piccolo teatro dove viene proiettato un film (con sottotitoli in italiano) sul sale e sulla produzione del sale in generale, ma il resto della visita è in lingua italiana, grazie all’incontro di una guida di Lugano. Il sale in passato aveva un valore inestimabile, ed infatti il termine salario deriva proprio dalla parola latina «sal». Si utilizzava per condire e conservare gli alimenti, nella medicina (per esempio nei disinfettanti, nell'agricoltura e anche come merce di scambio o di pagamento).
Ma come si è scoperto il sale a Bex? Si narra che circa 500 anni fa un pastore notò qualcosa di strano: pur essendoci acqua in abbondanza, le sue capre si abbeveravano sempre dallo stesso ruscello. Cercò di capire perché e si accorse che l'acqua era salata. Decise allora di recuperare quel sale, dato che era così prezioso da venir chiamato "oro bianco", creando delle rudimentali saline.
A questo punto viene spontanea una domanda: ma come è arrivato il sale dentro la montagna? Si formò 300 milioni di anni fa, quando la zona era ricoperta da un grande oceano. Poi 30 milioni di anni fa circa, grandi zolle di terra cominciarono a scontrarsi fra di loro, le rocce si sollevarono e cominciarono a formarsi le Alpi e il sale, praticamente, rimase intrappolato al suo interno.

Visita alle miniere di Sale di Bex

Inizia la visita vera e propria: entriamo nei cunicoli delle "saline" di Bex e rimaniamo a bocca aperta: ce ne sono moltissimi e vanno in tutte le direzioni, compreso verso l'alto e verso il basso. E poi troviamo pozzi e scalinate. Seguiamo la nostra guida e ci ritroviamo in un'ampia "grotta". Mente noi adulti ci chiediamo cosa ci fanno lì tutte quelle bottiglie di vino (è il Pinot Noir di Bex e la particolare atmosfera delle miniere fa si che questo maturi più velocemente), i bambini invece si chiedono a cosa serve un aggeggio in alto. È un gas detector, che si aziona se l'aria diventa satura di gas nocivi. La loro successiva domanda è prevedibile: «Ma una volta quando non c'erano questi detector, chi avvisava se c'era un pericolo?». La risposta non ci ha entusiasmato: venivano messe delle gabbie con degli uccellini, e quando questi perivano, l’indicazione era chiara. L'aria era satura di gas ed era meglio uscire il più in fretta possibile.
Continuiamo a girare e apprendiamo tutto riguardo all'estrazione del sale dalla roccia, nel passato e nel presente. Saliamo e scendiamo cunicoli, fino ad arrivare in una lunga sala di sale, dove troviamo una fontana ed il museo. Ammiriamo rocce, ammoniti e altri fossili (ve l'avevamo detto che qui c'era il mare!), attrezzi usati dai minatori del passato, forme di formaggio Gruyères AOP (il caseificio dimostrativo lo potete visitare a Pringy, vicinissimo al villaggio di Gruyère) e barili di birra «marca Bex» che potete acquistare al negozietto: ce ne sono di due tipi, di cui una con l'aggiunta di sale. A fine visita ci offrono degli assaggini. All'interno, prima di ritornare sul treno, caramelle mou salate (ottime davvero, e le vendono nel negozio) mentre all'esterno è il turno di alcuni cibi aromatizzati con diversi tipi di sale, tra cui uno affumicato delizioso. Popcorn, chips, carotine, formaggio e cetrioli... tutto buonissimo. C'è anche lo shop online.

L'estrazione del sale
Le miniere di sale di Bex sono tuttora operative, e gli operai impiegati stabilmente sono tre. In passato il sale si estraeva minando e spaccando la roccia, che poi i minatori riversavano in appositi «reservoir» dove venivano lasciati macerare in acqua dolce, estraendone così il sale - ricreando delle specie di saline. Oggi invece la tecnica è diversa e meno invasiva: si effettuano dei carotaggi, lunghi 800 metri e pesanti 8 chili, nei cui fori viene poi iniettata dell'acqua ad alta pressione, che va a dissalare la roccia senza doverla smuovere. Quest’acqua si satura di sale (si chiama salamoia) e riesce all'esterno, dove è sottoposta ad un processo di evaporizzazione, così che rimanga solo il sale.
Sapete quanto sale viene prodotto ogni anno a Bex? Ben 300 tonnellate. Ma dove finisce questo sale? Solo il 7% arriva sulle nostre tavole, mentre il rimanente viene destinato a sale per l’agricoltura, sale industriale e sale per il disgelo del manto stradale. Ma quel poco sale «alimentare» è davvero unico: si chiama Fleur des Alpes e per ottenerlo si utilizza un procedimento antico, dove una volta sciolto nell'acqua, lo si lascia evaporare lentamente in grandi cisterne e di seguito, quando si sono formati i cristalli si sale, lo si mette su tavole di larice a essiccare.


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