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Mototurismo: 23 passi di montagna in 24 ore

Rubrica Biker TCS - il racconto di Simone e Andrea, da un'avventura nata per scherzo.

20 settembre 2022
23 passi in 24 ore

Testo a cura di Simone e Andrea.

Andrea - viste le restrizioni per via della pandemia - in due anni si era fatto tutto il Gran Tour della Svizzera. Al rientro qualcuno gli ha chiesto quale fosse il più bel percorso da fare in moto. E lui, per tutta risposta, ha messo in fila 23 passi, spedendo poi il tutto a Simone, che – via messaggio - ha semplicemente risposto «Bello, ma in quanti giorni lo si fa?», «Io lo faccio in uno», è stata la replica sprezzante di Andrea. La frittata era fatta.

Tutto è infatti cominciato così, con una risposta baldanzosa, presa poi (un po’ troppo) sul serio e attuata senza pensarci. Perché - a ben vedere - se ci pensi troppo, non ti imbarchi in una missione simile. Noi ce ne siamo accorti quando, proponendo la cosa ad altri colleghi, loro hanno declinato l’invito, dandoci al contempo dei pazzi. La stessa reazione l’abbiamo poi incassata anche quando - terminato il giro - abbiamo mostrato loro le foto e i video.

La prima difficoltà per noi è stata quella di trovare una data che andasse bene a tutti e due, visti i vari impegni. Alla fine, abbiamo fissato per il 30 settembre 2021, quando siamo partiti poco prima delle 5 da casa: direzione San Bernardino. La giornata non sembrava buttare benissimo dal punto di vista meteorologico. Sullo Spluga siamo stati accolti da una nebbia fitta e da tre gradi centigradi di temperatura. Non ci siamo però fatti scoraggiare: abbiamo continuato passando dal Maloja e poi dallo Julier, Sull’Albula c’erano addirittura zero gradi e faceva un freddo cane, per cui siamo scappati in fretta. E poi: Bernina, Forcola di Livigno, Passo Eira, Foscagno. All’inizio ci fermavamo praticamente solo per scattare le foto e poi via, di nuovo in sella. Pian piano, con le luci del giorno, si sono cominciati ad incontrare altri motociclisti. E a noi faceva strano pensare, forse un po’ malignamente, che stavano facendo il solito giro dei tre passi, mentre noi ce li stavamo macinando pian piano tutti.

Nel frattempo, le nubi mattutine si erano diradate e la giornata si stava rivelando splendida e molto soleggiata. Dopo il pranzo sullo Stelvio ci siamo rimessi in marcia e, passati Umbreil, Forno, Flüela, Wolfgang, alle 17 siamo finiti in colonna a Glarona. Quella è stata francamente la parte più dura, perché la stanchezza iniziava ad affiorare e non poter viaggiare non aiutava a tenersi concentrati. Per fortuna è durato relativamente poco e abbiamo potuto proseguire versoil Klausen, per poi finire a mangiare risotto e funghi in cima al Gottardo verso le 19.45.

A quel punto ci mancavano ancora 7 passi: Novena, Furka, Susten, Grimsel, Furka (di nuovo per fare l’Oberalp) e il Lucomagno. Eravamo particolarmente carichi, la stanchezza era rientrata.

Al secondo giro sul Furka abbiamo spento le moto e ci siamo concessi il cielo stellato: non c’era nessuno e l’unico rumore era il fruscio dell’aria. Dopo il Lucomagno abbiamo stappato due energy drink per ritrovare la concentrazione: in tutta la giornata ne abbiamo bevuti tre o quattro, anche se a tenerci svegli è stata soprattutto una guida dinamica: quella per cui fai le curve e poi le chiudi. Non solo: il tragitto era pensato proprio per permetterci una via di fuga in caso di necessità: durante la mattinata - quindi quando eravamo più freschi - ci siamo allontanati da casa, mentre più passava il tempo più eravamo vicini al Ticino. 

Se al Gottardo avessimo - per esempio - giudicato di essere troppo stanchi, saremmo semplicemente tornati nel Bellinzonese, oppure avremmo trovato un albergo e avremmo dormito. Invece non c’è stato bisogno e siamo arrivati a destinazione dopo 979 km e 17 ore e 35 minuti di percorrenza, con solo 3 ore e 55 minuti di sosta. Erano le 02.30 del 1° ottobre 2021.
Eravamo fieri e stanchi. I giorni successivi abbiamo raccontato la nostra avventura: 22 passi in meno di 24 ore.

Queste le cifre di cui parlavamo, fin quando un collega non ci ha fatto notare che tra Davos e Klosters andava contato anche il passo del Wolfgang, di cui ci eravamo davvero dimenticati. Per cui abbiamo aggiornato il conteggio: 23 passi in meno di 24 ore. Fattibile. Tanto che in futuro vogliamo battere il nostro stesso record, precorrendo ancora più passi in una giornata. Stavolta però l’idea è di farlo in un periodo estivo di luna piena, per aumentare le ore diurne e la visibilità. Non perché sia stato un problema particolare durante il nostro giro, ma perché senza lampioni, le strade di montagna sono buie e c’è il rischio di incontrare della selvaggina.

La data per la nuova avventura? Andrea l’ha già buttata lì: “Il 30 settembre è un venerdì: si può provare”. Di nuovo una battuta. Ma sembra già diventare realtà. 

Simone (Instagram: _.simo__) e Andrea

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