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Il custode del passo – Una storia di servizio e passione al San Gottardo

Nel numero di maggio vi avevamo raccontato della divisa originale appartenuta a un pattugliatore TCS. Oggi quella stessa divisa la potete ammirare in foto, indossata con orgoglio dal suo proprietario: il signor Paul Musch di Altdorf affiancato dal pattugliatore Andrea Genazzi. Grazie alla riapertura del passo del San Gottardo il 16 maggio e alla poca neve rimasta, lo scorso 3 giugno abbiamo potuto immortalare un nuovo momento speciale proprio di fronte al Museo Nazionale del San Gottardo. Un incontro simbolico tra passato e presente, ambientato in uno dei luoghi più iconici della Svizzera.

26 giugno 2025
pattugliatori TCSDue generazioni di Pattugliatori TCS a confronto, anche dal punto di vista tecnologico.

Il signor Musch ha pattugliato il passo dagli anni Sessanta fino all’apertura del tunnel autostradale nel 1982. Con i suoi colleghi garantiva assistenza e sicurezza durante la stagione estiva, in un’epoca in cui il passo rappresentava un’arteria vitale per il transito alpino. Lo incontro una mattina di marzo ad Altdorf. Il passo è ancora chiuso e mi ritrovo a percorrere il tunnel autostradale. Lungo il tragitto incrocio alcuni veicoli di soccorso del TCS, quasi volessero idealmente accompagnarmi all’appuntamento. Ad accogliermi ad Altdorf c’è il signor Musch. Dopo un buon caffè, iniziamo la nostra chiacchierata.


Dalla passione per i motori al Gottardo

Pattugliatori TCS

Alla domanda su cosa lo avesse spinto a diventare pattugliatore del TCS, Musch racconta le sue origini: ha imparato il mestiere di meccanico presso il garage del padre ad Altdorf, dove già offrivano un servizio di soccorso per il TCS al Klausen. Ma non c’era spazio per tutti nell’attività di famiglia: uno dei fratelli divenne carrozziere, l’altro continuò l’attività paterna, mentre lui cercò nuove strade.

Dopo un’esperienza a Locarno in un garage privato, inviò la sua candidatura al TCS e venne assunto nel 1964. Il suo primo contratto prevedeva che d’estate prestasse servizio come pattugliatore al San Gottardo, mentre in inverno lavorasse presso un garage TCS a Ginevra. Tuttavia, già dal primo anno, i compiti cambiarono: durante i mesi invernali viaggiava per tutta la Svizzera, occupandosi di controlli e trasporti. Ma com’era vivere al San Gottardo? Il loro alloggio si trovava nell’edificio dell’ostello della gioventù, e la piccola cucina era spesso il luogo di ritrovo per momenti conviviali e divertenti anche con chi prestava servizio presso l’Albergo San Gottardo. Restare d’estate a 2109 metri sul livello del mare non era un compito per tutti – «qualcuno arrivava e dopo pochi giorni se ne andava», racconta Musch. L’ambiente era duro, ma chi lo amava, come lui, ci restava. Nel garage al passo trovavano posto il mezzo del TCS, gli attrezzi e tutto l’equipaggiamento necessario. I pattugliatori erano il primo punto di contatto per ogni emergenza: un servizio silenzioso ma fondamentale per la sicurezza di tutti. Nella loro piccola sede, disponevano anche di un collegamento diretto con i militari, che nella zona gestivano diverse strutture. Tra gli episodi più significativi, Musch ricorda una sera poco prima della chiusura invernale del passo. Lui e un collega erano rimasti in servizio per gli ultimi giorni della stagione. Nel cuore della notte, un forte boato li svegliò. Aprendo le persiane, videro che un incendio stava divorando lo chalet militare situato di fronte al Forte Ospizio. Senza perdere tempo, allertarono immediatamente i militari, che intervennero prontamente per domare le fiamme. Un evento che dimostra come il ruolo del pattugliatore andasse ben oltre la semplice assistenza tecnica.

Un SOS... da picnic

Alla domanda se ci fosse un ricordo divertente, Musch sorride e ci racconta un aneddoto curioso. Durante l’estate, accanto ai pattugliatori, c’era sempre uno studente che li affiancava, soprattutto nella gestione delle segnalazioni SOS. Un giorno, una colonnina SOS continuava ad attivarsi ripetutamente, ma senza che nessuno rispondesse dall’altro capo. Insospettiti, decisero di inviare qualcuno a controllare.

La colonnina si trovava in una zona panoramica, spesso usata per picnic. E infatti, all’arrivo, il mistero si risolse: una giacca era stata appoggiata sulla colonnina, premendo involontariamente il pulsante d’allarme. Poco distante, un camperista si godeva tranquillamente il pranzo con la famiglia. Aveva semplicemente appeso la giacca ad asciugare mentre gustava le prelibatezze preparate dalla moglie.

Paul Musch in servizioPaul Musch in servizio sul Passo del San Gottardo.
 

Una divisa, una storia

Il signor Musch è il testimone vivente di un’epoca fatta di spirito di servizio, passione per la meccanica e amore per le montagne. La sua divisa non è solo un capo d’abbigliamento d’altri tempi: è il simbolo di un lavoro silenzioso, spesso invisibile, ma essenziale per chi ha percorso – e percorre ancora oggi – il maestoso passo del San Gottardo. Vi ricordiamo che la divisa è visibile presso il centro TCS di Rivera e i soci TCS beneficiano del 10% di sconto presso il Museo Nazionale del San Gottardo.

Testo a cura di Ludovica Darani.

Punto di contatto Rivera
TCS Sezione Ticino
Via alla Chiesa 10
6802 Rivera
Telefono +41 91 935 91 35
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