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Dallo skatepark di Lugano, al Campionato del mondo di monopattini elettrici (eSC)

Sull’edizione di febbraio della Rivista touring, con un’intervista a Khalil Beschir, CEO di eSC, vi avevamo presentato la novità del 2022: la prima edizione dell’eSkootr Championship. Al momento dell’annuncio, non erano ancora stati rivelati i nomi dei protagonisti, ma nelle settimane successive, avremmo fatto la lieta scoperta: tra i 30 piloti iscritti provenienti da tutto il mondo, figurava anche quello di Jamiel Guerchadi, portacolori rossocrociato. Il ventunenne di Lugano, fin da piccolo appassionato di sport estremi e specialista di freestyle in monopattino, non poteva mancare all’appello. Gli abbiamo fatto qualche domanda, per capire come sia andato questo primo scorcio di stagione, le sensazioni a bordo dei bolidi elettrici e il suo obiettivo stagionale.

18 agosto 2022
Jamiel Guerchadi

Tu e Matis Neyroud siete i portacolori nazionali in un campionato che conta ben 30 piloti provenienti da tutto il mondo. Com’è avvenuta la chiamata per l’eSkootr Championship?
La chiamata è arrivata tramite l’agenzia che mi ha in gestione, la Improveconnect Sports Management, e sono stato felicissimo di aver potuto aderire a questo nuovo progetto. Sono sempre stato abile ad adattarmi a mezzi e discipline sportive diverse tra loro e questo secondo me è stato il motivo che mi ha portato a essere tra i candidati per questo campionato. Si può dire che sono cresciuto sul monopattino, tant’è che ho alcune foto in passeggino nelle quali ne imbracciavo uno.

Provenivi già dalla realtà dei monopattini, anche se quelli che utilizzi da sempre sono muscolari e non vanno dunque a oltre 100km/h. Com’è stato il primo approccio su questo mezzo da competizione?
Il primo approccio è stato strano, quello che mi ha stupito di più è stata la percezione di guidare un monopattino sovradimensionato rispetto a quelli a cui ero abituato. Inoltre, non provenendo dalla realtà delle corse in moto come alcuni rivali, inizialmente sentivo di non avere l’abilità e la conoscenza su quali fossero i punti di frenata e accelerazione ideali. Ho sempre avuto un buon feeling con il monopattino ma ho comunque preferito procedere per gradi, senza esagerare. Per quel che ho potuto vedere, chi ha avuto più facilità a essere competitivo da subito, sono stati i piloti di moto, probabilmente grazie all’abitudine alla velocità, ma anche chi era già preparato fisicamente, soprattutto le gambe vengono molto sollecitate durante la guida.

Hai già corso le prime due gare di campionato a Londra e a Sion, come funzionano le gare e com’è andata?
Le gare sono divise in «manche» a eliminazione, non vi è quindi la disposizione classica dove tutti partono nello stesso istante. Per intenderci, le gare valevoli per il campionato sono così strutturate: 6 «manche» da 5 piloti ciascuna, durante le quali l’ultimo di ogni batteria viene sempre eliminato. Una volta rimasti in 24 (dei 30 partecipanti), i partenti per batteria diventano 6, 3 di essi passano al turno successivo e 3 vengono eliminati. E così via fino ad arrivare alla finale. Io per ora sono riuscito a vincere una delle batterie.

Anche se la gara non si è tenuta a Lugano, in un Campionato del mondo si può dire che quella di Sion sia stata la tua gara di casa. Com’è stato gareggiare davanti al proprio pubblico?
È stato molto emozionante anche se la concentrazione era tale da non rendermene quasi conto. Mi ha fatto piacere avere con me parenti e amici a incitarmi, un aspetto che all’estero, per ovvi motivi, è più difficile. Sono orgoglioso di avere il mio nome inciso nella storia di questo nuovo sport e di averlo fatto su una pista che si è tenuta in Svizzera.

I piloti iscritti al campionato provengono da differenti discipline sportive ma non solo, uomini e donne gareggiano nella stessa categoria, tra i valori del campionato vi è infatti l’inclusività senza distinzione di genere.

Ho due ragazze come compagne di squadra, Sara Cabrini (pilota di moto) e Jordan Rand (modella), e devo dire che c’è molta sintonia tra di noi. A mio avviso siamo siamo anche il team più affiatato del campionato. La scelta di farci correre insieme, uomini e donne, si è rivelata vincente sotto tutti gli aspetti, le ragazze sono infatti molto competitive, tant’è che la finale di Sion, l’ha vinta proprio Sara Cabrini.

Dove avranno luogo le prossime 4 gare e dove potremo seguirle?

La prossima gara si terrà ad agosto in Italia, a Genova, mentre le successive saranno organizzate oltreoceano, non vedo l’ora! Le gare si possono guardare in diretta sul sito di eSC oppure su Helbiz Live.

Hai un obiettivo che ti piacerebbe raggiungere entro fine stagione?
Il mio obiettivo è quello di riuscire a chiudere il campionato in top 10!


Jamiel Guerchadi in azione sul circuito cittadino di Sion, maggio 2022.
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Via alla Chiesa 10
6802 Rivera
Telefono +41 91 935 91 35
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