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Il TCS si oppone ad una gestione della mobilità basata sul prezzo

Il TCS si oppone ad una gestione e della mobilità in funzione del prezzo. Spezzare i picchi di traffico attraverso tariffe orarie più elevate nelle ore di punta sarebbe antisociale e colpirebbe prima di tutto le persone con orari di lavoro fissi. Il disegno di legge per tali progetti, mandato oggi in consultazione dal Consiglio federale, va nella direzione sbagliata.

03 febbraio 2021

Il Consiglio federale ha avviato oggi una consultazione con l'obiettivo di autorizzare progetti pilota di mobility pricing. Ai cantoni e ai comuni sarebbe data l'opportunità di sperimentare nuovi tipi di sistemi di prezzi per influenzare la domanda di trasporto e il comportamento di mobilità. Questo non è l'approccio giusto per il TCS. Il Club respinge quindi i modelli di mobility pricing volti a spezzare i picchi di traffico con tariffe maggiorate nelle ore di punta. Dei sistemi del genere sarebbero antisociali e colpirebbero prima di tutto le persone che hanno un esiguo margine di manovra sugli orari di lavoro. Con un mobility pricing regionale si rischia di ottenere un mosaico di tariffe diverse e confuse.

Progetti pilota simili non sono utili neppure per verificare l’impatto di una tariffazione differenziata sul traffico, dato che numerosi modelli sono già stati valutati, testati ed esaminati o sono ancora in vigore (Zugo, Stoccolma, Londra o in numerose città norvegesi). Infatti, l’esperienza di Londra, ad esempio, mostra che un sistema di pricing è antisociale. Inoltre, l’impatto sulla riduzione del traffico e del congestionamento è durato solo 5 anni in seguito all’introduzione del sistema di tariffazione. Gli effetti sulla riduzione del traffico a breve termine sono stati rapidamente compensati dalla demografia e dalla crescita economica.

Il TCS invita il governo federale a prendere altri provvedimenti per ridurre i picchi di traffico, ispirandosi alle esperienze fatte durante la pandemia di coronavirus. La crisi ha infatti mostrato che con orari di lavoro e scolastici più flessibili, nonché con l’estensione del telelavoro, i picchi nei trasporti pubblici e privati possono essere considerevolmente ridotti. Incentivi e misure per alleviare la pressione sull’infrastruttura stradale sono più promettenti che tali progetti pilota che puniscono le persone con orari di lavoro prestabiliti.

È necessario tuttavia agire sul finanziamento dei trasporti. Secondo il TCS, un modello può essere esaminato in vista di adattare il sistema di finanziamento delle infrastrutture. Infatti, il costante calo del consumo di carburante, nonché la progressiva elettrificazione del parco auto, sollevano a termine un problema di finanziamento per la manutenzione e l’estensione della rete stradale in Svizzera.

Laurent Pignot
Laurent Pignot
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